Il Nepal sta affrontando un nuovo piano per sostenere i cittadini e affrontare la crisi post Covid.

Il Nepal si prepara a rinascere nel settore del turismo. Il Paese nel 2015, è stato colpito duramente da un devastante terremoto. La maggior parte dei distretti e dei villaggi attorno a Kathmandu sono stati distrutti. La popolazione è riuscita a riprendere le attività e a rilanciare il turismo. Il Covid, però, ha nuovamente messo in ginocchio il Paese.

In queste settimane, dopo la firma del trattato RCEP con le altre potenze asiatiche, si attende il vaccino e la speranza di poter riaprire i confini al mondo. Nonostante la grave crisi, il Nepal, ha trovato nuove risorse nel settore turistico e alpinistico: come dimostra la grande impresa realizzata il 16 Gennaio 2021, tutta made in Nepal.

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Il Nepal e il post Covid: l’attesa del cambiamento

Il giornalista Bshnu Khadka, della città di Dolakha Singati e la guida turistica Jeevan Nayabhari, di Bhaktapur, ci descrivono ciò che è successo;  fra speranze a dati concreti, ci raccontano come il Nepal si prepari ad affrontare il periodo post Covid.

“L’attuale periodo Covid per il Nepal, mi ricorda la situazione nel post terremoto – narra Bahnu – dopo il 2015, tutte le aree vitali di produzione come: l’agricoltura, l’energia idroelettrica, i trasporti e l’industria del turismo erano state gravemente colpite; la produttività scese a zero, i posti di lavoro furono tagliati.

 Lo stesso sta accadendo adesso in tutti i settori, compreso quello turistico. Oggi come allora però, la vera forza sta nel popolo: le responsabilità, il lavoro di squadra e la voglia di rinascita caratterizzano l’animo di noi nepalesi. Le persone si sono sostenute a vicenda per superare le sfide. Previdenza sociale, innovazioni e disponibilità ai supporti di emergenza ci hanno reso consapevoli e competitivi nella gestione della crisi. 

Per quanto riguarda il mercato turistico del Nepal, il governo ha promosso programmi, politiche ed eventi amichevoli per i visitatori di tutto il mondo, con l’obiettivo di ripristinare l’industria del turismo entro l’estate 2021. Sia il turismo in entrata che quello in uscita saranno incentivati: sono già state fatte proposte per garantire nuovi posti di lavoro ai nepalesi nel settore turistico. Prevedo una grande crescita per il mio Paese, che ci aiuterà a combattere l’attuale crisi e la disoccupazione legata al Covid.

L’esempio più incalzante di lavoro di squadra e di voglia di rinascita lo hanno dimostrato i nostri connazionali, nell’impresa invernale della scalata del K2: è stato commovente vederli salire insieme sulla vetta, cantando il nostro inno nazionale. Questo è l’esempio per affrontare la sfida che ci impone il Covid: un atteggiamento mentale positivo ci può spingere oltre i limiti per rendere tutto possibile e farci sentire parte di uno stesso sistema.

Per la rinascita economica il Nepal è in attesa che il turismo riparta

“Il Nepal ha perso circa 2500 cittadini a causa della pandemia – racconta Jeevan – i settori dei servizi turistici come hotel, compagnie aeree, trekking sono stati duramente colpiti. Per otto mesi in Nepal ha avuto un blocco in tutti i settori. La situazione della disoccupazione è in forte aumento, ma siamo fiduciosi: il governo ha pianificato di fornire il vaccino contro il Covid a tutti i cittadini nepalesi entro la fine del 2021. 

Sono convinto che, quando la limitazione dei viaggi sarà finita e alle persone saranno concesse le autorizzazioni per tornare alla loro vita normale e lavorativa, il turismo ripartirà. I turisti inizieranno il loro movimento per necessità quotidiane, lavoro e affari che assicureranno il normale funzionamento del settore turistico.

Fra gli esempi più importanti di questo duro anno, che ha dato una nuova speranza, c’è stata la scalata del K2. Tra le 14 vette al di sopra degli 8.000 m nel mondo, il K2 è rimasta l’unica montagna non scalata nella stagione invernale. Gli alpinisti nepalesi, sostenuti da tutto il mondo,  fra cui l’italiano Reinhold Messner, hanno reso orgoglioso il Nepal e i suoi abitanti. Questa impresa ha dimostrato che il nostro Paese può affrontare qualunque sfida e competere con le altre potenze asiatiche, che un tempo ci apparivano inarrivabili”. 

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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