Il G20 a Venezia: cosa ci si aspetta da questo importante incontro fra i grandi della Terra.

Venezia si prepara ad accogliere il G20 dal 7 all’11 Luglio 2021. Nonostante la rilevanza dell’evento, poche sono le informazioni a disposizione: questo per tutelare le delegazioni che arriveranno da 20 Paesi ed evitare manifestazioni e attentati.

Ad oggi il comune di Venezia ha reso noto che il traffico acqueo nella zona dell’Arsenale, sede storica in cui verrà svolto l’evento, sarà bloccato. I treni, i battelli e gli aerei viaggeranno regolarmente, ma molti saranno i controlli in città. Ci si aspetta circa 1500 agenti per controllare la città di Venezia, oltre ai rappresentanti del G20.

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Le tematiche del G20 fra indiscrezioni e speranze

Mattia Zennaro, politologo veneziano, racconta a Buone Notizie come si aspetta lo sviluppo del G20.

Il G20 a Venezia nasce per risolvere quelle che sono le tematiche scottanti di questo biennio – spiega Mattia – i temi centrali saranno il Clima e l’Economia, ma non mancheranno collegamenti al il post Covid, la ripresa economica e turistica e l’economia verde. L’incontro sarà anche un modo per i vari Paesi del Mondo di riallacciare rapporti che si sono sfilacciati in questi mesi, come quello fra USA e Russia e Turchia e Italia. Ufficialmente gli incontri del G20 avverranno dal 8 all’11 luglio, ma già dal 7 inizieranno ad esserci degli eventi collaterali.

Si discuterà di

  • Global forum of productivity
  • International taxtation
  • Global Economy
  • Climate change

Seppur in contesto silente, già nel mese di maggio sono stati molti i colloqui telefonici fra capi di Stato. Il più eloquente quello fra Mario Draghi e il premier cinese Li Keqiang, avvenuto a Maggio 2021. Venezia vanta, inoltre, il dipartimento di Studi sull’Asia e Africa presso l’Università Cà Foscari, fra i più importanti  in Italia e in Europa per lo studio della lingua cinese: questo potrebbe dare una grande rilevanza agli accordi fra le due potenze.

La scelta di Venezia è stata tattica: è una città accattivante come rappresentanza italiana e relativamente semplice da blindare (saranno presenti cecchini sui tetti come durante il Carnevale e polizia in borghese). Inoltre necessita di una nuova spinta turistica dopo L’Acqua Granda del 2019 e la crisi causata dalla pandemia: la centralità dell’evento potrà portare un nuovo sollievo economico. L’ultimo grande vertice fu il G7 del 1987, organizzato all’Isola di San Giorgio.

L’Italia quindi è pronta per accogliere il G20 in una delle città più belle e controllabili al mondo”.  

Come si vivrà a Venezia nei giorni del G20?

Nicola Zane, albergatore, confida sue sensazioni per il G20: le aspettative sono quelle di una rinascita di Venezia.

“Il G20 sarà una grande occasione di rinascita per Venezia – spiega Nicola – la città ha sofferto durante la pandemia, ma anche prima, con un turismo di assalto e poco qualitativo. Il G20 darà modo alla città di riaccendere i legami fra alberghi, ristoranti e luoghi turistici; sicuramente la presenza di tutte queste autorità, degli agenti e delle scorte inibirà alcuni turisti a dormire a Venezia, ma darà grande prestigio ad un luogo che è molto più di Piazza San Marco e Rialto.

Molti saranno i controlli, ma l’allarmismo che si era creato qualche settimana fa e titoli come “Venezia in zona Rossa”, sono da considerarsi bufale. Ci si potrà muovere liberamente, tranne nell’area dell’Arsenale, dove vi saranno le conferenze e i vertici; nonostante ciò il traffico acqueo, ferroviario e turistico sarà nella norma.

In città si fanno scommesse su quali saranno gli alberghi designati a ospitare i rappresentanti del G20. Molte delegazioni saranno ubicate negli alberghi storici di Venezia, dando nuovo prestigio a questi luoghi, feriti dalla pandemia. Ci si aspetta che Venezia e l’Italia ritrovino la loro centralità. Auspico che il nostro Bel Paese possa trovare soluzioni e crescere nuovamente”.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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