Da anni, il mondo della medicina si interroga se la cannabis possa essere un valido sostituto o integratore ai farmaci per combattere varie tipologie di malattie. Le proprietà curative della pianta hanno effetti benefici sulle crisi epilettiche, sulle malattie reumatiche e sull’AIDS. In Olanda, la pianta è coltivata per la produzione di specifici biscotti che hanno il compito di rilasciare sostanze rilassanti per le cellule e i neuroni del cervello.

In questo senso, l’Italia è sempre stato un Paese conservatore e per questo motivo molti medici continuano a preferire i farmaci tradizionali. Dietro questa scelta, ci possono essere tre motivazioni: la prima, è puramente legata al tempo. Al momento, il paziente dovrebbe comperare cannabis all’estero, nei Paesi produttori, con due ulteriori problemi: da una parte i costi eccessivi di spedizione e tasse doganali, e dall’altra l’impossibilità della spedizione di transitare nei Paesi dove è vietato produrre e consumare la pianta. Il secondo motivo invece è legato alla poca considerazione dei benefici della cannabis da parte di molti medici. Inoltre, in Italia ancora non è chiara la differenza tra utilizzo terapeutico e personale. Ma le cose stanno cambiando.

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Andrea Costa: “Nelle prossime settimane bandi per la produzione”

Da tempo in Italia e anche all’interno degli ultimi Governi, è in atto una discussione. A dirlo è stato qualche giorno fa il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, intervenuto alla trasmissione Mi Manda Rai3, ha specificato: “Stiamo varando dei bandi che diano la possibilità di coltivare anche ad aziende private e pubbliche per raggiungere l’obiettivo di essere autosufficienti dal punto di vista della produzione. Un tema che stiamo affrontando con il ministero dell’Agricoltura e dell’Interno. Siamo a un buon punto del percorso. Io confido che nelle prossime settimane si possano avviare questi bandi che creano le condizioni per aumentare la produzione nel nostro Paese”.

Al momento, per soddisfare la richiesta da parte dei pazienti che necessiterebbero di questa terapia, servirebbero 1400 kg di cannabis. Oltre alla produzione interna al nostro Paese, all’inizio sarà necessario un’operazione di import dall’estero. L’Istituto farmaceutico militare di Firenze si è detto pronto a produrne 300 kg. “Dobbiamo superare questa problematica. Ho istituito anche un tavolo specifico al ministero dove ho coinvolto tutti gli attori che possono dare un contributo. Anche le associazioni dei pazienti, per portare le proprie testimonianze e sensibilizzare la politica a un atto di responsabilità”.

La priorità per Costa è dare soluzioni ai cittadini che necessitano della cannabis a scopo terapeutico nel più breve tempo possibile. Ma avverte: “Non confondere legalizzazione della cannabis, con cannabis ad uso terapeutico”.

Soddisfazione da parte di Coldiretti e Federfarma

Le Associazioni di Coldiretti e di Federfarma danno segnali incoraggianti. Per Coldiretti, l’industria della cannabis a scopo terapeutico potrebbe creare 10mila posti di lavoro, mentre per Federfarma si supererebbe il problema legato alla carenza di cannabis a scopo terapeutico nelle farmacie italiane. Secondo il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia, “la carenza è cronica. Nonostante sia prevista la rimborsabilità dal SSN, in varie Regioni le preparazioni non sono rimborsate e il costo per i pazienti può arrivare anche ad oltre 500 euro al mese”.

In conclusione, l’obiettivo del nostro Paese è la produzione in proprio per uso esclusivamente terapeutico a fronte del fatto che nel recente passato Unione Europea e ONU abbiano riconosciuto le proprietà curative della pianta.

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Matteo Spinelli

Matteo Spinelli

Nato a Roma, il destino mi ha fatto trasferire a Milano. Città che mi ha accolto 4 anni fa e che ho apprezzato fin da subito. Il mio lavoro mi ha avvicinato al mondo giornalistico e ora collaboro con Buone Notizie in quanto aspirante pubblicista.

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