Dal Ministero della Salute nuove regole per le quarantene a scuola e tamponi per un controllo sistematico del contagio.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con i ministeri di Istruzione e Salute e il contributo delle Regioni, ha redatto un nuovo documento per la gestione della quarantena a scuola. Il testo in bozza prevede l’isolamento della classe solo se i positivi sono due o più oltre al docente. Attualmente il vademecum anti Covid prevede che, con un solo positivo, l’intero nucleo di studenti ritorni in didattica a distanza (Dad) per la durata di sette giorni per i vaccinati e dieci per chi non lo è: il rientro in classe è previsto dopo un tampone negativo.

Tuttavia tali regole hanno messo in evidenza la difficoltà delle scuole di gestire e controllare l’emergenza sanitaria e proseguire l’anno scolastico in presenza, senza ricorrere alla quarantena o a serrare le porte degli istituti. “Chiudere le scuole sarà l’ultima ratio. L’esperienza di questo ultimo anno ci ha insegnato molto e tenere la scuola aperta è l’impegno che il Governo si è preso con il decreto del 6 agosto – assicura il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – Rispetto allo scorso anno le cose sono cambiate molto. La risposta della scuola all’invocazione del Presidente della Repubblica a vaccinarsi è stata altissima e ora siamo arrivati al 94% di vaccinati.”

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L’importanza del testo presentato dal Ministero – di cui per ora è nota una bozza –  è evidente, in quanto la sua entrata in vigore eviterebbe di far scattare la quarantena con un solo positivo. I casi di studenti contagiati aumentano e conseguentemente cresce il numero delle classi che vanno in didattica a distanza.

Quarantena a scuola: i numeri e i problemi

Su 400mila classi, dopo un mese di scuola, già sono quasi un migliaio quelle che sono ritornate in Dad. In Veneto si registrano circa 100 classi costrette a seguire le lezioni da casa, in Lombardia almeno 80, in Liguria oltre 25, in Basilicata più di 20, in Piemonte siamo già oltre 50 e diverse le decine di focolai anche nel Lazio e in Sardegna. “I casi di classi in Dad sono destinati ad aumentare – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp)a meno che l’Asl non effettui un tracciamento e decida di mettere in isolamento solo i ragazzi che hanno avuto contatti più stretti con lo studente positivo al Covid, lo scenario è destinato a essere lo stesso dello scorso anno con intere classi in quarantena”.

Secondo ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) il problema sta nella gestione errata delle classi e negli assembramenti che vengono a crearsi: “Abbiamo già migliaia di alunni e studenti in quarantena e la stagione autunnale, con i primi freddi, che porterà i pericoli di contagio maggiori, deve ancora ancora arrivare – ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’associazione – Noi lo diciamo, inascoltati, da mesi: si doveva agire sul distanziamento, facendo di tutto per tenere lontani gli alunni, riducendone quindi il numero per classe, aumentando la capienza delle aule e mettendo a disposizione delle scuole più personale.”

La gestione della quarantena a scuola: le novità del documento ISS

La nuova bozza di “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid 19” attende l’approvazione delle Regioni che arriverà a breve: l’obiettivo del documento è di evitare il più possibile il ricorso alla Dad. Difatti, rispetto alle norme attuali subentra un cambiamento rivelante: alle primarie o alle secondarie, con un positivo in aula, i compagni saranno sottoposti a “sorveglianza con testing” attraverso un tampone rapido o molecolare, ripetuto dopo 5 giorni. Si potrà tornare a lezione solo con un risultato negativo.

Con due positivi la quarantena, della durata di dieci giorni, scatta solo per i compagni non vaccinati, mentre per il resto della classe è previsto sempre il controllo tramite test.  L’isolamento per tutti gli alunni scatta solo con più di due contagiati, sette giorni per chi è vaccinato e dieci per chi ancora non lo è. La nuova disposizione chiarisce che le stesse regole varranno anche in presenza di un caso di Covid-19 tra gli insegnanti o gli operatori scolastici.

Il nuovo ordinamento non entrerà in vigore per i più piccoli: negli asili nidi e nelle scuole materne continueranno ad esservi le “vecchie regole”: un solo positivo è sufficiente perché scatti il divieto di entrare di aula per la classe.

Nuovi strumenti e disposizioni: le scuole alla ricerca di soluzioni

Tra le novità maggiori degli istituti scolastici vi è l‘incremento di innovazioni tecnologiche e digitali per garantire maggiore sicurezza e di conseguenza evitare chiusura e quarantena. In molti istituti superiori gli studenti hanno ricevuto badge identificativi, da passare in appositi lettori elettronici, per controllare l’effettiva identità di ognuno, monitorare la presenza a scuola ed il possesso del green pass. Dirigenti scolastici e professori si augurano che questi strumenti possano un giorno essere utili a monitorare la situazione sanitaria delle classi ed aiutare a determinare quelle in cui non è necessario portare la mascherina perché interamente vaccinate.

Abbiamo ora la possibilità – afferma Giannelli grazie ai fondi del Pnrr, di invertire la tendenza investendo nella formazione specifica del personale scolastico, nella riqualificazione degli edifici con spazi e attrezzature tecnologiche all’altezza della sfida che dobbiamo fronteggiare, nel superamento del modello della didattica trasmissiva.” Indispensabile risorsa è il personale ATA, responsabile del controllo degli ingressi e della gestione dei corridoi, di cui tuttavia si registra una forte carenza, per cui è necessario riportare al completo l’organico scolastico, aumentando l’entità dei collaboratori.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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