La pandemia ha provocato in molti ansia e peggioramento dell’umore per cui gli esperti hanno accelerato la ricerca di soluzioni per fronteggiare disturbi legati alla salute mentale, in modo tale che i sintomi legati alla preoccupazione per il virus possano essere facilmente debellati, con consigli e comportamenti utili da adottare. Tuttavia a due anni dai primi casi di Covid-19 l’emergenza sanitaria desta meno ansia: è quanto emerge dalle ultime indagini di EngageMinds HUB, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, campus di Cremona, sulla base di dati recentissimi raccolti tra gennaio e febbraio 2022.
Gli studiosi, soffermandosi sulle preoccupazioni degli italiani, hanno rilevato che per il 41% “il peggio è passato” , numeri in netta crescita rispetto ad un anno fa, quando a pensarlo era solo il 17%.

Covid, il 36% degli italiani è più ottimista

La ricerca, condotta dai ricercatori di EngageMinds HUB, ha coinvolto un campione di oltre 7mila individui rappresentativo della popolazione per età, sesso, occupazione e appartenenza geografica, in un’indagine condotta tra marzo 2020 fino a febbraio 2022.  Dallo studio emerge che solo il 18% degli italiani è preoccupato per la sua salute, contro il 35% di marzo 2021: un dato che mostra la crescita di speranze per un ritorno alla normalità, già parzialmente vissuta in molti Stati.

“Gli Italiani hanno ora necessità di voltare simbolicamente pagina, riconquistandosi spazi di libertà di vita, ma soprattutto riacquistando capacità progettuale sul proprio prossimo futuro – spiega la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e della salute e direttore dell’EngageMinds HUB nell’inchiesta condotta dal centro Una necessità frustrata a più riprese dalle precedenti ondate della pandemia, ma che ora più che mai diventa necessaria per dare simbolicamente ossigeno anche sul piano psicologico.”

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Covid, fa meno paura agli adulti

Nonostante la variante Omicron stia cambiando la politica di gestione dell’epidemia di molti Stati, con la diminuzione delle restrizioni, l’allerta rimane alta soprattutto per il rischio contagio, che è considerato molto alto per il 38% degli italiani, rispetto al 26% del 2021. Lo studio tuttavia mette in evidenza che gli ultracinquantenni sono coloro che avvertono meno ansia e preoccupazione, mentre è la fascia d’età compresa tra i 30 e i 50 anni a denunciare maggiore angoscia e apprensione, dato che è parallelo al fatto che la maggior parte dei non vaccinati rientra in questa categoria.

Con il tempo infatti si sono manifestati disturbi comportamentali diversi, primi fra tutti fobia sociale e depressione, che hanno condotto il Ministero della Salute a stanziare 10 milioni di euro per favorire l’accesso ai servizi psicologici alle fasce più deboli della popolazione. “Il messaggio che voglio dare è sì di stare attenti all’ansia e alla preoccupazione rientrando nella propria normalità spiega  il dottor Alfonso Piccoli, Responsabile di Medicina Interna dell’Istituto Clinico San Rocco di Brescia, internista e psicoterapeuta alla rivista del Gruppo San Donato ma di non esitare a rivolgersi a specialisti se, nonostante quanto consigliato in precedenza, i sintomi dovessero perdurare.”

Ansia e paura Covid: i consigli utili degli esperti

Il rischio del contagio e l’elevato numero di infetti e morti ha provocato un clima generalizzato di agitazione, aggravato dallo stravolgimento delle abitudini e dalla reclusione forzata in casa. Psicologi e psicoterapeuti si sono espressi più volte nel tempo con consigli utili affinché l’emergenza sanitaria non provocasse ripercussioni psicologiche gravi su chi manifestasse disagi e difficoltà ad affrontare il quotidiano.

Tra i suggerimenti più efficaci ricordiamo quello di informarsi con cognizione, senza farsi sopraffare dalle troppe notizie.”Più che preoccuparci occupiamoci’ – consiglia lo specialista – leggere, parlare, cucinare o coltivare i propri hobby, curare le piante, occuparci degli animali domestici, contattare parenti e amici.” L’importante è non focalizzarsi sui numeri di ricoveri e decessi, ma conoscere bene “il nemico”, evitando di allarmarsi eccessivamente e cercando affrontare le angosce con coraggio e forza mentale. Tuttavia l’emergere di sintomi depressivi o ansiosi deve essere considerato con il giusto atteggiamento prudente, non sottovalutando alcun sintomo: chiedere aiuto rivolgendosi a uno specialista è, in questi casi, la soluzione più efficace per scongiurare il peggioramento della situazione.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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