Il costo è uno degli ostacoli più importanti per chi si approccia all’università. Nonostante il sistema degli atenei pubblici preveda un sistema di fasce basato sull’Isee e diverse borse di studio, i costi del percorso universitario non sono alla portata di tutti. E proprio per questo le università stanno mettendo in pratica nuove e vecchie soluzioni per avvicinare i potenziali studenti.

Le agevolazioni a nord

Da una parte si estendono i vantaggi già esistenti: le università di Bologna e Bergamo hanno alzato la soglia della fascia contributiva più bassa. In questo modo si aumenta il numero di potenziali studenti che risulterebbe esente dal pagamento delle rette e potrebbe quindi iscriversi. Altre invece, come quella di Genova, hanno potenziato il supporto psicologico per gli studenti, rivelatosi molto importante negli ultimi due anni di pandemia, in particolare durante i lockdown.

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L’Università Cattolica di Milano ha nel frattempo confermato l’investimento di due milioni di euro sulle borse di studio. Questo permetterà a tutti gli studenti meritevoli di beneficiarne, e non sarebbe stato possibile con i soli fondi statali. Si tratta di interventi piuttosto rilevanti, visto anche il costo degli istituti coinvolti: secondo il report 2021 di Federconsumatori, le università del Nord Italia restano le più care del Paese. Per gli studenti, infatti, studiare al Nord costa rispettivamente il 47,2% in più rispetto al Sud e 19,7% in più rispetto al Centro.

Le novità da Roma

Allo stesso tempo si stanno sperimentando alcune novità: l’INPS, per esempio, ha confermato e attivato il Bonus Studenti Universitari per l’anno 2022. Si tratta di borse di studio dal valore di 1000 o 2000 euro, che si può ottenere se si rispettano alcune caratteristiche. Tra queste ci sono una media ponderata minima (24/30), non risultare fuori corso nell’anno 2019/2020 ed essere aggiornati con tutti gli esami richiesti dal piano di studi.


La novità più radicale, tuttavia, l’ha introdotta La Sapienza di Roma: un contributo annuale fisso per chi si è diplomato con il massimo dei voti, ha particolari problemi di apprendimento o non fa più parte del nucleo familiare per un provvedimento delle autorità giudiziarie. Oltre a chi si vede riconosciuti particolari meriti sportivi nazionali e internazionali. Si tratta di politiche vicine a quelle delle università statunitensi, che possono premiare gli atleti promettenti con borse di studio. 
Un ulteriore spunto potrebbe arrivare dal sistema francese, dove gli aiuti agli studenti si concretizzano in altre forme. Tra cui l’assistenza a persone anziane in cambio di vitto e alloggio e prezzi agevolati per l’acquisto di cibo e medicinali.

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Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante, ho studiato Scienze Storiche all'Università di Torino. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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