In questa seconda quindicina di settembre è ripartita la scuola in tutta Italia e finalmente anche gli studenti delle scuole (dalla primaria all’università) si liberano dalle mascherine. Dopo due anni di regole e divieti si rientra a scuola con il sorriso: il 31 agosto scorso sono scadute le restrizioni e il Governo, al momento, non è intenzionato a rinnovarle. Ma cosa cambia quest’anno?

Cosa cambia nella scuola del sorriso

“Oltre 7 milioni di studentesse e studenti tornano a riappropriarsi in questi giorni di una nuova normalità fatta di compagni di banco, di visi non più coperti da mascherine, di sorrisi e vicinanza. È una riconquista di abitudini che abbiamo dato a lungo per scontate e delle quali, grazie alla pandemia, abbiamo riapprezzato il valore: la scuola non è soltanto luogo di trasmissione del sapere. È socialità”, ha scritto il Ministro Patrizio Bianchi in un articolo pubblicato su IlSole24Ore insieme ad un primo bilancio del suo lavoro portato avanti in più di un anno al dicastero di viale Trastevere.

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Ma vediamo nel dettaglio quali sono le nuove regole del rientro a scuola con il sorriso: il nuovo anno scolastico riparte senza mascherina, non è più previsto il distanziamento dei banchi, né gli scaglionamenti per l’entrata o l’uscita da scuola, né i limiti per l’attività sportiva. Torneranno in classe anche i docenti non vaccinati. Niente Dad e i soggetti fragili potranno partecipare alle attività scolastiche indossando una Ffp2, se in contatto con positivi c’è l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.

Le persone risultate positive al test diagnostico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento e per il rientro a scuola sarà necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento ma non sono previste misure speciali per il contesto scolastico.

Da strategie di contrasto della diffusione dell’infezione si è passati, infatti, a strategie di mitigazione. L’obiettivo perseguito è contenere l’impatto negativo dell’epidemia sulla salute pubblica“: è con queste prime righe che inizia il vademecum inviato dal Ministero dell’Istruzione alle scuole, con le indicazioni per l’avvio dell’anno scolastico 2022-23 sulle nuove regole Covid.

Buone norme di prevenzione

Nel vademecum del ministero sono principalmente tre le regole mantenute (oltre all’utilizzo della mascherina Ffp2 per i soggetti fragili): il ricambio frequente dell’aria, il lavaggio accurato delle mani e la sanificazione ordinaria e straordinaria (nel caso di positivi) delle classi.

«Ripartiamo con serenità. Dai due anni di pandemia terremo alcune pratiche che ci ha insegnato, utili per il contenimento dei contagi, dall’areazione alla sanificazione dei locali. Congediamo, invece, distanziamenti e mascherine per una comunicazione e interazione più diretta e intensa» spiega Luciana Brentegani, presidente della Fism, Fondazione italiana scuole materne.

Si riprende la vita scolastica con una sorta di normalità facendo attenzione a quelle regole che sarebbero dovute già essere ampiamente condivise (come l’areazione periodica dei locali pubblici, il lavaggio corretto delle mani e non per ultimo una pulizia accurata degli ambienti) ma che quest’ultima pandemia ha reso davvero necessarie in via preventiva nella diffusione dei virus.

Un rientro a scuola con il sorriso, ben accolto dalla quasi totalità degli studenti intervistati da Studenti.it e riportato sulla testata online Orizzontescuola che vede oggi, tra le paure maggiori (al posto della pandemia) il cambiamento climatico al 26%,  il non riuscire a raggiungere i propri obiettivi nella vita al 22%, la crisi economica e dell’energia al 16%, lo scoppio di una guerra che coinvolga l’Italia al 14% e, infine, l’instabilità politica al 12%.

Nell’intervista di Studenti.it rimane chiaro come lo studio resti una priorità per il futuro: per il 50% degli intervistati l’intenzione è quella di mantere attiva una formazione post diploma ma vorrebbero anche avere la possibilità di valutare i propri docenti durante il percorso didattico (15%) e attività di orientamento post diploma (13%).

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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