Sta tornando come ogni anno e, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, l’ora solare prenderà il posto dell’ora legale. Le lancette dell’orologio dovranno essere tirate indietro di un’ora, dalle 3 alle 2, e si guadagneranno così 60 minuti di sonno anche se solo per la prima notte: perderemo un’ora di luce al pomeriggio, ma che guadagneremo la mattina. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo 2023, ovvero fino alla notte fra sabato 25 e domenica 26, quando si rifarà il cambio e torneremo a spostare in avanti le lancette.

L’impatto psicologico del cambio dell’ora

Il passaggio dall’ora legale a quella solare comporta  delle ricadute sul benessere psicologico delle persone anche a causa della diminuzione delle ore di luce diurna. Le principali conseguenze, che possono essere osservate principalmente nei bambini e negli anziani, possono manifestarsi come una sensazione di maggiore spossatezza, affaticamento, disturbi del sonno i primi giorni, irritabilità e malumore causati fondamentalmente dalla stanchezza.

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È molto importante, quindi, avere sempre un pieno controllo a livello psicologico e pensare che si tratta di uno stato temporaneo, che è questione di pochi giorni e che basta un piccolo cambiamento nella routine giornaliera per farlo scomparire.

Abolizione dell’ora solare: il dibattito

Nelle ultime settimane un gruppo di scienziati ha lanciato un appello al governo italiano per prolungare l’ora legale di un mese e risparmiare così 70 milioni di euro nelle bollette di gas e luce. Inoltre, con le conseguenze della guerra in Ucraina, la crisi energetica e le speculazioni del mercato, c’è anche chi ha invocato la necessità di istituire l’ora legale tutto l’anno.

Tra luglio e agosto del 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora e quasi 5 milioni di cittadini dell’Unione europea hanno risposto a una consultazione, promossa a tale scopo dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia: a esprimersi favorevolmente è stato il 76% dei votanti. Da circa 4 anni alcuni Paesi dell’Europa del nord hanno avanzato una prima istanza di cancellazione, ma gli Stati membri dell’Unione europea devono ancora scegliere se mantenere l’ora solare o abolirla.

Spostare le lancette in avanti di 60 minuti consente di avere un’ora di luce in più e questo significa accendere la luce di case, uffici, industrie e strade per meno tempo. Il vantaggio si può notare specialmente nei mesi autunnali e primaverile e questo perché durante l’estate fa buio più tardi e, quindi, l’ora guadagnata cade quando la maggior parte dei luoghi di lavoro hanno chiuso. Irrilevante, invece, l’impatto sugli altri consumi elettrici, come lavatrici, lavastoviglie, forni e simili.

Secondo le stime di Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale e che calcola quanto l’introduzione dell’ora legale consenta di risparmiare, equivarrebbe a 420 milioni di kwh l’energia risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui era in vigore l’ora legale, con un minore consumo di elettricità in 15 anni di 10 miliardi di kwh, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati.

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Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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