Le grandi città italiane non ripartono e perdono quasi 34 milioni di presenze straniere nel 2020. Gli italiani però scelgono l’Italia

 

Italia, città d’arte vuote: 34 milioni di turisti in meno rispetto al 2019. Confesercenti lancia l’allarme su elaborazioni condotte sulla base delle previsioni di Tourism economic. In generale lo stop dei soli turisti stranieri farà perdere circa 7 miliardi di euro di spese turistiche complessive mettendo così in ginocchio tutto l’indotto con importanti conseguenze su tutto il territorio nazionale.

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Il rovescio della medaglia

Gli italiani scelgono l’Italia. Ebbene sì, la riscoperta da parte degli italiani del proprio Paese ha sicuramente portato risultati interessanti non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di valorizzazione e scoperta delle proprie origini e senso di appartenenza ad uno dei Paesi più belli del mondo.

C’è anche un altro vantaggio. I pochi turisti che si vedono per le strade delle principali città italiane da visitare sono attratti dalla natura insolita di questa stagione turistica, come testimoniano alcune interviste: “Non prenderei mai in considerazione l’idea di visitare una città come Roma ad agosto, perché è troppo affollata. Ho pensato che questa fosse la mia unica possibilità per visiytare la città senza folla”, ha dichiarato Marco Ancelotti di Monza in una intervista a Xinhuanet. Gli hanno fatto eco altri turisti provenienti da tutta Italia e anche da altri paesi europei.

Ma il problema resta

Tuttavia, la maggiore presenza degli italiani, i quali hanno favorito il turismo interno, non compensa quella degli stranieri. A fronte di 6,5 milioni di occupati nelle 5 principali città (Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze), se da una parte lo smart working ha sdoganato il lavoro da casa facendo sbocciare nuove app nel giardino del digital, dall’altra sta causando la perdita di 250 milioni di euro al mese di spese per alloggio e ristorazione con una previsione di perdita totale a fine anno di 1,76 miliardi di euro.

Quali sono le possibili soluzioni?

Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti, chiede di “istituire delle zone franche urbane nei centri storici dei Comuni di interesse culturale ad alto flusso turistico – i più colpiti dall’ondata negativa del coronavirus – affinché le imprese che vi operano possano godere di un sostegno sociale sotto forma di un contributo da utilizzare in compensazione dei versamenti tributari e contributivi”.

Secondo una ricerca della società di consulenza Deloitte, affinché il settore turistico italiano si riprenda nel tempo, il Governo deve agire ora. “L’Italia deve far sentire i turisti al sicuro – ha dichiarato Andrea Poggi, senior partner di Deloitte– e deve investire in forme innovative di turismoche sfruttino il marchio del Made in Italy per aumentare il suo potere economico”.

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Francesca Russo

Francesca Russo

Francesca Russo, lavoro nel mondo della comunicazione da 10 anni. Conduco The Boat Show, programma nautico in onda su Sky Sport Arena. Scrivo per Buonenotizie.it e per l'Eco dello Jonio.

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