La pandemia da Covid-19 è scoppiata con una veemenza tale da costringerci a riadattare il nostro stile di vita. Stiamo già assistendo a tutta una serie di vocaboli (tra inglesismi e parole nate o rinate da questa situazione, come ‘resilienza’) che sono ormai entrati a far parte del lessico quotidiano. Con un maggiore utilizzo dei social network dovuto prima alle restrizioni e poi all’inizio del processo di digitalizzazione del lavoro, della scuola, della cultura e persino della vita sociale, stiamo cambiando il nostro linguaggio, calibrandolo sulle nuove abitudini (alcune, più positive di altre).

Questo periodo verrà trattato nei manuali di storia e alla storia di quest’epoca pandemica sarà abbinata la sua letteratura. Dalla saggistica alla narrativa, dalla poesia al giornalismo, la documentazione scritta non mancherà certamente ai posteri. Sono migliaia i testi che trattano del Covid-19, centinaia i libri che hanno come sfondo o tema principale il coronavirus: la letteratura della pandemia.

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Libri sul coronavirus: saggistica

La saggistica del Covid-19 mette i potenziali lettori di fronte a un catalogo vario e diversificato. Ci sono i libri più generalisti – quelli scritti da virologi, infettivologi o medici specializzati – che riportano dati, considerazioni e approfondimenti più specifici e mirati, ma anche quelli che trattano il tema in modo un po’ più trasversale. In questo senso, troviamo “Covid-19: The Great Reset” di Mauro Rango, che analizza come la pandemia ha cambiato le nostre attività quotidiane; Covid-19 e patologie virali. Prevenzione e cura” di Pietro Mozzi, che accompagna il lettore con una serie di consigli alimentari in caso di malattia; Golpe globale: Capitalismo terapeutico e Grand Reset” di Diego Fusaro, che cerca di immaginare il lascito della pandemia basando la sua analisi sul rapporto tra virus e politica e molti altri, dal momento che questo tema è andato ben oltre il più logico ambito scientifico fino a toccare aspetti filosofici, antropologici, sociali, linguistici e propri di altre discipline umanistiche.

Lo scorso 1° febbraio è uscito l’atteso Il mondo è dei microbi. La nostra battaglia contro i nemici invisibili” di Matteo Bassetti, che è “una guida chiara e accessibile, capace di spiegare in forma semplice le complessità di una materia con cui tutti stiamo facendo i conti”. Matteo Bassetti è anche l’autore di “Una lezione da non dimenticare. Cronaca della battaglia per sconfiggere il Covid-19 senza panico, né catastrofismo”, edito da Cairo Editore, che è una cronaca sulla vita del personale sanitario del Policlinico San Martino di Genova al principio della pandemia, quando la situazione era estremamente critica e ancora troppo sconosciuta per poter sperare di controllarla.

La narrativa ai tempi del coronavirus

L’amore ai tempi del coronavirus” o altre declinazioni simili riportano a una serie di innumerevoli articoli e anche di libri scritti durante la pandemia. Il richiamo proviene dal celebre “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez e sembra che nel giornalismo, nel blogging e anche nella narrativa sia un titolo molto popolare.

Come facilmente intuibile, infatti, la narrativa non è immune al tema della pandemia. Sono diversi i romanzi (dei generi più diversi) che hanno come sfondo o scenario il coronavirus. Un esempio in tal senso è “Anche le pulci prendono la tosse” di Roberto Costantini. La quarta di copertina riporta una frase emblematica: “Siamo nati in un mondo che nutriva i corpi e uccideva le anime. Moriamo in un mondo che uccide i corpi ma forse rinascono le anime”. Un noir edito da Solferino Libri che racconta le vicissitudini dei personaggi di un paesino della provincia di Bergamo tra febbraio e marzo 2020.

Il Decameron ai tempi del Covid-19

Un’altra associazione popolare e ricorrente tra “letterature pandemiche” è quella del Covid-19 e della peste di Boccaccio. “Il Decameron ai tempi del Covid” è il titolo di numerosi articoli, ma anche di varie iniziative promosse da scuole e comuni. “Scrivere per resistere. Il Decameron ai tempi del Covid” a cura di Alessia Barbagli è una delle più interessanti in tal senso. La sinossi recita: “Prendendo le mosse dall’opera di Boccaccio, una seconda media di una scuola di Roma ha dato vita a una sorta di ‘nuovo Decameron’. Per sei settimane, durante il lockdown della primavera del 2020, ogni componente della classe, a turno, ha proposto un tema a partire dal quale gli altri hanno scritto. Una pratica quotidiana che ha consentito a ventiquattro ragazze e ragazzi di raccontarsi e raccontare il mondo come i loro occhi lo stavano vedendo”.

I libri sul coronavirus sono già tantissimi, anche perché questo tipo di letteratura ha un enorme successo sia in ambito saggistico che narrativo. I “lettori del futuro” potranno farsi un’idea chiara ed esaustiva di quello che il coronavirus significa per noi oggi.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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