L’Italia è il Paese più anziano al mondo dopo il Giappone. Eppure i numeri sul Covid sono molto diversi.

Il Paese del Sol Levante conta circa 135mila casi di coronavirus e 1.950 decessi dall’inizio della pandemia di Covid-19, numeri che molte nazioni contano quotidianamente. Ma non è tutto oro quello che luccica. Innegabile che ci siano pochi positivi, ma di fatto non vengono eseguiti test sulla popolazione. Degno di nota il comportamento nazionalista del popolo nipponico, che non ha necessitato di imposizioni dal Governo. Soprattutto per quanto riguarda l’uso della mascherina che, come protezione individuale da virus e batteri, è sempre stata utilizzata in Giappone.

Andrea Katsuya, di origini italiane, vive e lavora a Tokyo da diversi anni. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande sulla situazione Covid-19 in Giappone.

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Situazione pandemica e sanità: il Giappone al tempo del Covid-19

Com’è la situazione Covid-19 in Giappone?

La curva dei contagi di Covid-19 in Giappone, come si può leggere su molti giornali e su internet, è una curva ascendente. I dati ufficiali, riguardo decessi e contagi, non sono sicuramente allarmanti, ma per essere onesti bisogna dire che vengono eseguiti pochissimi tamponi. Lato positivo: non si registrano affollamenti negli ospedali, o problematiche gestionali della sanità.

Come avviene il controllo della diffusione del virus?

In Giappone non c’è un vero e proprio controllo della situazione pandemica. A Tokio, per esempio, vengono eseguiti dai 1.000 ai 6.000 tamponi al giorno, su una popolazione di 9.000.000 di abitanti. I test sono prescritti, e vengono eseguiti, solo in caso di presenza di sintomatologia acuta e febbre; non esiste sicuramente, come in Europa, una ricerca di positivi asintomatici o paucisintomatici. Vengono monitorati solamente i principi di focolai ed i focolai stessi.

Il numero dei decessi di Covid-19 in Giappone è però molto basso. Come è possibile?

Sicuramente il Giappone ha una cultura diversa e ciò favorisce la minor diffusione del virus, quindi un minor numero di vittime. Gli anziani, considerati i più a rischio, vivono nelle periferie cittadine o si ritirano addirittura nelle zone rurali. Non esistono momenti conviviali con numerosi parenti ed amici. Inoltre la mascherina, come strumento di protezione verso il prossimo, è sempre stata utilizzata nella cultura giapponese già dall’inizio del ‘900.

Da sottolineare che il conteggio dei decessi dovuti al Covid-19 è differente dall’Italia. Se un paziente muore di infarto, di tumore o di qualsiasi altra malattia, anche se risultato positivo al tampone, non viene conteggiato tra i decessi Covid. Perché il decesso sia attribuito al virus, e riportato poi nei conteggi ufficiali, il Covid-19 dev’essere la causa primaria.

Restrizioni, economia e rapporto con i media

Quali restrizioni ha imposto il Giappone per far fronte all’emergenza di Covid-19?

Il Governo giapponese non ha imposto restrizioni alla popolazione; nessun obbligo, ma solo richieste e raccomandazioni. L’unica decisione del Governo, all’inizio molto contestata, è stata la chiusura delle scuole per i mesi di febbraio e marzo. Bar, ristoranti, negozi ed attività in genere, hanno rispettato dei periodi di chiusura basandosi solamente sul buonsenso.

A livello economico è stato quindi un duro colpo anche per il Giappone?

L’economia giapponese è già in crisi da anni, e sicuramente la pandemia non ha aiutato. A differenza di quanto leggo riguardo l’Italia, il Governo giapponese ha però fornito aiuti economici concreti alle imprese che hanno tenuto chiuse le loro attività e alle famiglie in difficoltà. In Giappone, per esempio, non esiste la Cassa Integrazione, ma il Governo in via eccezionale, ha pagato il 60% dei salari ai dipendenti delle attività che hanno scelto di tener chiuso per evitare contagi.

Esiste anche in Giappone il terrorismo mediatico per il Covid-19?

Assolutamente no. Forse sbagliando, ma giornali e TV giapponesi parlano quasi esclusivamente delle Olimpiadi rimandate al 2021. Lo stesso Governo punta su questo importante evento per risollevare l’economia. L’unica notizia che viene trasmessa, a livello sanitario, è che il vaccino verrà distribuito a breve. Il popolo giapponese si fida del proprio Governo, e non si fa domande. Accetta tutto ciò che viene richiesto o presentato come risoluzione del problema.

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Paolo Guidali

Paolo Guidali

Paolo Guidali, blogger e aspirante pubblicista. Ha scritto per Varese Press e oggi collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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