Cultura & Tempo Libero

Il Palazzo del Quirinale aperto al pubblico

di 19 Gennaio 2007No Comments

Un viaggio lungo 7000 anni. E’ quello che propone il Palazzo del Quirinale ospitando la mostra “Turchia: 7.000 anni di storia” nel Salone delle Bandiere, per l’occasione aperto al pubblico tutti i giorni e ad ingresso gratuito. L’evento, inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Presidente della Turchia Ahmet Necdet Sezer, rientra nelle iniziative organizzate per celebrare i 150 anni di relazioni diplomatiche tra Roma e Ankara. “L’Italia sostiene da sempre il percorso di avvicinamento della Turchia in Europa – ha spiegato il Presidente Napolitano – nella convinzione che la grandezza di una civiltà dipende dalla sua capacità di apertura alla cultura dell’altro. L’Italia e la Turchia – conclude – sentono di dover far proprio questo insegnamento della storia”.

Dello stesso parere il Presidente della Turchia Sezer che, in un suo messaggio, ha confermato: “ L’Italia e la Turchia, fondatrici e sedi dei due grandi Imperi che hanno segnato la storia del Mediterraneo, sono state anche le porte d’ingresso all’Occidente e all’Oriente. L’amicizia turco-italiana ha radici profonde. Nel XIV secolo, quando il Mediterraneo era lacerato dalle guerre, i mercanti e gli ambasciatori di Venezia e Genova erano accolti con benevolenza e fiducia dagli ottomani”.

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L’esposizione, curata dal segretariato della Presidenza della Repubblica e organizzata da MondoMostre, ricostruisce l’ intensa relazione attraverso 43 reperti simbolici appartenenti alle differenti culture e civiltà succedutesi sul territorio anatolico – dall’insediamento urbano di Catal Hoyuk, la più antica e grande città di età neolitica mai ritrovata, alla fine dell’Impero ottomano (1919-23) -provenienti dai principali musei turchi, dal Palazzo di Topkapi di Instanbul al Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara.

Oggetti rari di importazione sia asiatica che occidentale- l’incensiere di giada Ming, ma anche l’anfora borgognona di cristallo di rocca, il bacile di diamanti e smalto dell’ambasciatore d’Asburgo, il medaglione dei fratelli Donizetti, con incisa una viola di pensiero- testimoni di quanto l’Impero ottomano derivasse da Bisanzio la capacità di combinare tra loro le diverse tradizioni asiatiche, e con queste quelle europee.

Antica vocazione riflessa anche nelle meravigliose ceramiche Iznik, negli specchi ricoperti di gemme e, soprattutto, nello splendente Corano intarsiato d’oro e tempestato di turchesi, smeraldi e rubini, eletto quasi a simbolo della mostra. Un viaggio lungo 7000 anni, che permetterà al visitatore di scoprire il cammino di un Paese attraverso i secoli, quella stessa Turchia che oggi bussa alle porte dell’Unione Europea.

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Chiara Proietti

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