Cultura & Tempo Libero

Arte, ambiente e impegno sociale unificano il loro messaggio

di 4 Ottobre 2007No Comments

Grandi coccodrilli rosa aggrappati alle facciate dei palazzi costellano le strade e le piazze di Milano, scuotendo la città con un messaggio artistico innovativo, dissacratorio ed ironico. Autori di queste coloratissime installazioni, raffiguranti animali in via di estinzione, sono gli artisti della Cracking Art, al cui talento la Fondazione Antonio Mazzotta, in collaborazione con il Gruppo FIAT, dedica una grande esposizione: oltre cento opere – fra cui installazioni, sculture e dipinti – suddivise in sette monografie, esemplificano la poetica di ogni singolo esponente del gruppo: i “frozen” di Omar Ronda, i “cloni” di William Sweetlove, le “resine” di Renzo Nucara, i “fossili” di Marco Veronese, i “virus” e le “giungle” de Alex Angi, i “giardini” di Carlo Rizzetti, i “siliconi” di Kicco.

Ad unificare questa vasta ed eterogenea materia, una comune base estetica che affonda le sue radici nel Manifesto “Del terzo millennio”, redatto da Omar Ronda, ideologo del movimento, e dagli altri sette esponenti del gruppo, nel 1993. Qui troviamo le linee fondanti della Cracking Art, come espressione artistica di rottura, connotata da un forte impegno sociale ed ambientalista. Gli artisti cracking tendono a ritrovare nelle immagini e nelle forme naturalistiche il nucleo antico che si cela nella materia stessa e che attraverso sedimentazioni millenarie ha generato il petrolio, “sintesi organica di tutto il vissuto del pianeta”. Da qui il nome del gruppo: l’utilizzo e lo sfruttamento del greggio, infatti, necessitano di un procedimento petrolchimico denominato “cracking”, che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio per trasformarlo da materia naturale a magma sintetico, dal quale si ottengono infiniti derivati. Fra questi, le forme plastiche sono il materiale d’elezione per tutte le creazioni degli artisti cracking, i quali intendono farne un uso rivoluzionario: essi dimostrano come attraverso le pratiche artistiche sia possibile riciclare e nobilitare un materiale ritenuto dannoso per l’ambiente.

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La mostra offre l’opportunità di riflettere sull’attività artistica e sulla poetica di un gruppo che negli ultimi anni ha attirato l’interesse della critica e del pubblico, con un’arte “ironica e dissacratoria” – questa la definizione che ne dà Philippe Daverio – e fortemente accattivante dal punto di vista della comunicazione visiva. Un messaggio dirompente, dunque, capace di stimolare la curiosità sopita degli spettatori, attraverso il colore, il gioco e l’ironia.

Innovativa è anche la concezione dell’evento: si tratta di una mostra “dispersa”, con due sedi centrali (la Fondazione Mazzotta e la Galleria Cavaciuti) che si ramificano in varie postazioni disseminate per la città (gli enormi coccodrilli rosa aggrappati alle facciate di palazzi in piazza della Scala, Foro Buonaparte e Corso Buenos Aires), e in opere d’arte ‘mobili’ denominate “500 by Cracking Car”. FIAT ha scelto, infatti, di partecipare a questo evento, invitando gli artisti del gruppo a realizzare un progetto ispirato alla Nuova 500. Tale operazione di marketing trae spunto dalle affinità esistenti tra la Cracking Art e la Nuova 500, l’auto per la gente creata dalla gente: l’una applica la propria creatività a tematiche e ad oggetti “ambientalmente responsabili”, l’altra è dotata di una convinta anima ecologica, essendo prodotta con materiali altamente riciclabili, e nel pieno rispetto dei limiti di emissioni fissati dallo standard Euro 5.

A partire dal 22 settembre nelle Concessionarie che partecipano al Progetto sarà possibile vedere e provare le “500 by Cracking Car”, già richieste da numerosi collezionisti europei, e ricevere un ricordo della nuova automobile; agli appassionati d’arte e cultura saranno offerti voucher omaggio per l’ingresso in mostra.

CRACKING. ARTE DI ROTTURA
Milano, Fondazione Antonio Mazzotta
Fino al 21 ottobre 2007
Orari: 10-19.30; martedì e giovedì 10-22.30
Ingresso: intero € 8,00; ridotti € 6/4,50
Per informazioni tel. 02.878197; fax. 02.8693046; e-mail: [email protected]

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Chiara Cinelli

Chiara Cinelli

Ho collaborato con BuoneNotizie.it per due anni e ho così potuto presentare la domanda di iscrizione all'albo. Grazie alle competenze acquisite nel laboratorio di giornalismo, mi sono messa in proprio e oggi mi occupo di ufficio stampa nel settore della salute e dell'arte.

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