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La vite «combattiva» dell’Irpinia e l’umiltà di chiedere aiuto

Ci accoglie un friulano innamorato dell’Irpinia, Pierpaolo Sirch, al quale il professor Capaldo ha consegnato le chiavi dell’azienda, e ci conduce attraverso la cantina scavata sotto la strada fino al vigneto. «La vede questa gemma? Io la guardo e capisco che grappoli farà tra un mese. Noi vinciamo nel mondo con il territorio, qui l’ambiente, l’uomo, sono il capitale più importante, mi sembra di tornare ai cipressi e ai muretti a secco del mio Friuli, mi sembra di tornare a quando ero bambino perché qui c’è ancora il contadino e il gusto della fatica, e poi il clima è difficile e quel contadino deve interpretare la giornata, deve decifrare il cielo».

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