Online o offline? Il Salone del Libro riapre in presenza ma il confronto con l’anno scorso mette in luce alcuni aspetti interessanti.

In occasione del ritorno in presenza del Salone Internazionale del Libro di Torino, la manifestazione italiana più importante nel campo dell’editoria, che si terrà dal 14 al 18 ottobre presso il Lingotto Fiere, BuoneNotizie.it ha intervistato alcuni editori indipendenti, che hanno raccontato l’esperienza personale dell’edizione precedente a distanza, le aspettative per il ritorno in presenza e in generale il futuro dell’editoria.

Il rapporto tra il Salone del Libro in presenza e le esperienze online

Enrico Cavallito, direttore di “Impremix edizioni” di Torino ci ha parlato del rapporto con il Salone: “Il rapporto tra piccoli editori e Salone non è ovviamente mutato: improntato alla massima correttezza e con la voglia di ripartire comune a tutti.  L’esperienza online dell’anno scorso per noi non è stata positiva. Un conto è avere il pubblico che si aggira per gli stand e che può essere contattato e coinvolto; diverso è il confronto con i titoli dei grandi editori che fagocitano completamente l’attenzione.

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Alessio Rega, direttore di “Les Flâneurs edizioni” di Bari ha sottolineato invece l’uso costruttivo del digitale: “Il 2020 è stato un anno complicato come per tutti. Non ci siamo lasciati scoraggiare e siamo stati bravi a spostare gli eventi in presenza sulle piattaforme online, in particolar modo sui social network che sono stati un valido strumento di promozione e lo saranno sempre di più anche in futuro. Per una piccola casa editrice come la mia, tuttavia, le presentazioni dal vivo e le fiere sono dei momenti molto importanti sia per incontrare i lettori sia per farci conoscere da un pubblico sempre più vasto.”

Incontri in presenza sì, ma sarà importante non disperdere le esperienze digitali

Sul tema Antonio Di Bartolomeo, direttore di “Pluriversum edizioni” di Ferrara afferma: “I vantaggi su piattaforme online sono evidenti: incontrarsi senza spostarsi da casa, convogliare partecipazioni da tutte le parti d’Italia, stancarsi di meno, non spendere nulla ecc. Gli incontri in presenza sono più divertenti e coinvolgenti, c’è movimento e quindi umanità. Tuttavia non bisogna disperdere le buone esperienze compiute attraverso modalità di incontri digitali. Bisognerebbe abbinare le une alle altre“.

Dello stesso parere Mauro Morellini, direttore di “Morellini edizioni” di Milano, che tornerà al Salone di Torino dopo cinque anni e ci racconta l’esperienza arricchente vissuta durante la pandemia. “È stato un momento di formazione e sperimentazione per tutti. Abbiamo fatto dirette ogni giorno, poi sostituite settimanalmente il mercoledì, per presentare autori e la stessa casa editrice, permettendo anche a persone lontane di conoscere la nostra realtà. L’uso del digitale ci ha permesso di lavorare molto sia sulla promozione che sull’offerta di contenuti. Penso a iniziative come “Fai volare una fiaba” da un’idea della giornalista Laura Avalle, per raccogliere e diffondere fiabe nate in questo periodo, molte per cercare di spiegare ai propri bambini il coronavirus; o il “Tappeto volante”, una web serie trasmessa sui social  in collaborazione con l’associazione “Lo scrigno delle meraviglie” e Auctoria Tour operator, dedicata al turismo estero e nostrano.

Salone del libro e futuro dell’editoria

Sull’imminente partecipazione al Salone del libro, Antonio Di Bartolomeo di Pluriversum Edizioni afferma: “Nutriamo grandi aspettative per il ritorno in presenza di una tra le più importanti manifestazioni culturali d’Europa. Partecipare per noi sarà un onore: è come approdare al tempio dell’editoria e promuovere il nostro modo di concepire il libro. Soprattutto, sarà possibile conoscere nuovi punti di vista e altri modi di lavorare. Accanto ai grandi marchi, numerose piccole e medie case editrici potranno presentare i loro autori, perlopiù esordienti, che in quest’occasione unica avranno la più ampia visibilità“. 

Mauro Morellini di Morellini edizioni, sottolinea l’importanza della “modalità mista”: “Siamo felici di partecipare a questa nuova edizione del Salone del libro di Torino e allo stesso tempo siamo convinti che sia importante mantenere la modalità mista (presenza e distanza) per permetterci di raggiungere più persone e fare rete anche con l’estero. Enrico Cavallito di Impremix Edizioni traccia il punto della situazione attuale immaginando il futuro dell’editoria dicendo: “In questo periodo c’è stata una crescita della domanda di lettura e anche l’offerta è aumentata. Abbiamo sempre un numero maggiore di scrittori che di lettori ma, almeno per la nostra piccola realtà, la qualità della proposta è aumentata. Anche il rapporto con il pubblico si è consolidato e, se si riuscirà a riprendere una normalità attraverso occasioni di confronto, le possibilità per una ripresa saranno concrete.”

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Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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