È recente l’annuncio di Chiara Ferragni che ha deciso di devolvere il suo cachet come co-conduttrice del Festival di Sanremo alla rete nazionale antiviolenza Di.Re. (Donne in Rete contro la Violenza). Ancora una volta la famosissima influencer ha dimostrato il suo impegno sociale e la sua sensibilità. Non poca la polemica esplosa contro di lei, ma il punto è Chiara Ferragni o tenere alta l’attenzione sui centri antiviolenza?

L’incontro tra l’Associazione Di.Re. e il cachet di Chiara Ferragni

I Centri antiviolenza della rete Di.Re. supportano gratuitamente oltre 20.000 donne ogni anno, quasi il 70% delle attiviste opera in forma volontaria, senza alcuna retribuzione. Ma il sostegno economico diventa essenziale per poter garantire l’uscita dalla violenza e sostenere le donne nel loro percorso, soprattutto nei territori in cui le istituzioni sono meno attive. 

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Quest’estate è stato annunciato che Chiara Ferragni sarà la co-conduttrice nella prima e nell’ultima puntata del Festival di Sanremo 2023. Subito a seguire sono circolate voci sulla cifra a cui ammonterebbe il suo cachet. Qualsiasi sia la cifra è innegabile la capacità dell’imprenditrice e moglie di Fedez di portare guadagni e suscitare rumors. Alla recente conferenza stampa è stato annunciato da Chiara che l’intero incasso, (che si aggirerebbe intorno ai 100 mila euro, tuttavia non confermato) della sua partecipazione alla kermesse canora, sarà devoluto in supporto alla lotta contro la violenza sulle donne. Al debutto lancerà il suo messaggio contro tutte le forme di violenza sulle donne, a partire da quelle meno riconosciute.

“Ci sono violenze di tutti i tipi, quella fisica – ha spiegato la 35enne – è solo quella più facile da riconoscere. Tutto il mio percorso sarà legato a questo tema”.

La donazione quindi non è solamente beneficenza ma è parte di un progetto più ampio costruito insieme all’Associazione Di.Re e alla presidentessa Antonella Veltri.

 

Chiara Ferragni ha scelto di supportare concretamente la lotta contro la violenza alle donne devolvendo interamente il suo compenso per la partecipazione a Sanremo all'associazione Di.Re.

Chiara Ferragni in foto con Antonella Veltri, presidentessa Associazione Di.Re. Ha scelto di supportare concretamente la lotta contro la violenza alle donne devolvendo interamente il suo compenso per la partecipazione a Sanremo all’associazione. Fonte: https://www.instagram.com/direcontrolaviolenza/

La presidente Antonella Veltri: “La beneficenza si fa e si dice”

Grazie al lavoro costante di 3000 attiviste volontarie in oltre 100 centri antiviolenza e più di 60 case rifugio in tutta Italia, sono oltre 20.000 le donne che ogni anno vengono accolte e supportate gratuitamente nei centri antiviolenza.

In Italia, oggi più che mai, c’è bisogno di parlare e di fare qualcosa di concreto contro la violenza sulle donne. Per questo ho scelto di supportare Di.Re.” spiega la nota influencer. Scoppia la polemica, il bene si fa in silenzio? Proviamo a cambiare prospettiva.

Il punto non è parlare del ritorno d’immagine di Chiara Ferragni ma focalizzarci sui centri antiviolenza e sul loro definanziamento. Da anni, l’associazione ActionAid segnala la lentezza con cui i fondi vengono erogati e la vaghezza dei piani del governo. Denunciano che “Solo il 2% dei fondi del 2020 è arrivato ai centri antiviolenza“. Quello che servirebbe è l’introduzione di un piano educativo sulla sessualità a tutti i livelli della scuola dell’obbligo e una chiara linea d’aiuti da parte del governo.

Il progetto con Chiara Ferragni va a rafforzare gli sportelli antiviolenza di orientamento al lavoro e favorirà la creazione di nuovi sportelli. Crediamo sia un primo passo verso un’autonomia economica delle donne che spesso fanno fatica a riconoscere la violenza e a uscirne. Bisogna parlarne del fenomeno della violenza sulle donne e bisogna parlarne anche con l’impegno, non solo simbolico, ma reale, che Chiara Ferragni a messo a disposizione del centro antiviolenza” spiega Antonella Veltri, presidentessa dell’associazione Di.Re..

Potete donare anche voi” spiega la Ferragni “andando sul loro sito e donando. Sono loro le vere eroine che mi hanno ancora di più convinta a iniziare questo percorso che spero si evolverà nei prossimi anni“.

Gli atti compiuti a fin di bene non devono diventare delle vetrine personali senza un secondo fine ma se, influencer o noti personaggi famosi riescono, con la loro pubblicità, a raccogliere più consensi ben venga la beneficenza, resa pubblica, dichiarata e spiegata. I risultati saranno migliori con il contributo di tutti e la comunicazione sarà più forte. La beneficenza quindi si fa e si dice per essere copiata e per diventare virale.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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