Le letture per bambini influiscono sul tipo di rapporto che ogni persona, in età adulta, avrà con i libri. Esse coinvolgono, soprattutto, lo sviluppo della facoltà dell’immaginazione, utile in diversi ambiti della vita. Perciò è da salutare come una buona notizia l’incremento del numero dei giovanissimi lettori, rilevato da un’indagine compiuta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) dopo la pandemia. Un risultato che si deve, in primo luogo, ai tanti genitori e insegnanti che hanno scelto di puntare, con i più piccoli, su tale mezzo educativo. È possibile infatti – fin dai primi anni – approcciarsi a un racconto in molteplici modi: ascoltando la voce di un adulto che legge, o con un libro illustrato, un fumetto ecc. Viaggiare con la fantasia può rivelarsi un’esperienza coinvolgente quanto quella offerta dal gioco, se non di più.

Gli smartphone non penalizzano le letture per bambini

In termini numerici, i dati forniti di recente dall’AIE sono abbastanza eloquenti. Nel corso dell’ultimo anno, il 96% dei ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni ha letto almeno un libro non scolastico. Nel 2018 la percentuale, per la stessa fascia d’età, si attestava al 75%. E in un’epoca in cui le lusinghe tecnologiche diffuse dagli smartphone ammaliano precocemente, sono numeri che assumono una valenza significativa.

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Ma non è tutto. La stessa ricerca mostra dati degni di nota anche riguardo ai bambini da 0 a 3 anni. Esistono, infatti, varie forme di “pre-lettura” – come i testi recitati ad alta voce dagli adulti, o la manipolazione di libri tattili e cartonati – che sono espressamente consigliate per la prima infanzia. Nei primi mesi del 2023, queste hanno interessato il 70% dei bambini, contro il 49% del 2018.

Tali rilevazioni provengono dal modulo di approfondimento sui ragazzi che l’AIE – con cadenza biennale – realizza all’interno dell’“Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali”. La conclusione che se ne trae sembra essere univoca: dopo la pandemia i libri sono diventati sempre più importanti nella vita dei giovanissimi.

Letture per bambini dopo la pandemia

Dopo la pandemia è aumentata la fruizione delle letture per bambini

Ascoltare o leggere storie è utile per crescere

Molti ricordano quella domanda che spesso, durante l’infanzia, facevano al nonno o alla mamma: “Mi racconti una storia?”. Tuttavia, quando da adulti c’è un bestseller che ci incuriosisce, di rado pensiamo a quanto i due fatti siano collegati. In realtà – e poco importa quanti anni abbiamo –, stiamo ancora “chiedendo” a qualcuno di raccontarci una nuova storia. Il bisogno di immergerci in un mondo lontano dal nostro, seppur per breve tempo, è rimasto immutato, dal momento che qualcuno ci ha educato a farlo.

Secondo quanto si apprende dal sito dell’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù, il ricorso alle letture per bambini è importante da un punto di vista sia emotivo che cognitivo, nel quadro della crescita futura della persona. I disegni colorati – e il suono delle parole che li descrivono – sono in grado di affascinare la mente umana fin dalla tenera età, stimolandone l’attenzione.

Leggere sin da piccoli (o ascoltare la lettura) insegna, anzitutto, a visualizzare nella mente idee e concetti attraverso l’immaginazione. Inoltre, aiuta a creare uno spazio interiore in cui poter gestire le proprie emozioni. Da ultimo – ma non per importanza – fa conoscere parole nuove, con le quali si arricchisce il proprio linguaggio.

È essenziale, quindi, che gli adulti siano sempre più consapevoli della parte che possono avere in tutto ciò. Che si tratti di giovani genitori o di insegnanti, un attivo coinvolgimento può fare la differenza – e i dati sopracitati, in tal senso, sono promettenti.

Le letture per bambini tra grafica e tecnologia

L’indagine dell’Associazione Italiana Editori ha fatto emergere, in ogni caso, altri dati interessanti. Difatti, accanto ai già nominati libri tattili, ai testi animati e agli albi da colorare, risultano quasi triplicate, in tre anni, le vendite di libri di fumetti per bambini. Tutte opere prodotte con la massima cura, e utili per prender confidenza con la lingua scritta.

Per ciò che invece riguarda la “temuta” tecnologia, essa non sembra aver insidiato più di tanto la voglia di leggere –e dopo la pandemia, il fatto è ancor più evidente. Anche le vendite dei libri in formato digitale, come quelle dei testi cartacei, hanno in effetti mostrato una crescita. Nello specifico, la maggioranza dei lettori interpellati (51%) opta ancora per le opere a stampa – mentre, tra i formati digitali che le affiancano, l’ebook si attesta al 49%. Le varie app, le piattaforme come Wattpad e gli audiolibri viaggiano invece su percentuali inferiori – rispettivamente 37, 17 e 14%.

Da una parte, dunque, cresce il numero di adulti che danno il giusto peso alle letture per bambini. Al contempo, va ampliandosi l’idea stessa di lettura, che ora abbraccia anche prodotti narrativi non tradizionali. Anche dopo la pandemia, il mercato dei libri non smette di reinventarsi, proprio perché non cambia il suo obiettivo fondamentale: creare nuovi lettori.

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Edoardo Monti

Edoardo Monti

Ho lavorato per anni come freelance nell'editoria, collaborando con case editrici come Armando Editore e Astrolabio-Ubaldini. Nel 2017 ho iniziato a scrivere recensioni per Leggere:tutti, mensile del Libro e della Lettura, e dal 2020 sono tra i soci dell'omonima cooperativa divenuta proprietaria della rivista.

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