Ogni anno, migliaia di famiglie si trovano a fronteggiare una sfida economica: il costo dei libri di testo. Secondo l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc), la spesa totale dei libri di testo, dalla scuola media alle superiori, supera la cifra di 2.500  euro. Questo costo non include solo i normali libri scolastici, ma anche dizionari e altro materiale tecnico per determinati indirizzi.

Un impegno economico che pesa sul bilancio familiare, soprattutto quello delle fasce meno abbienti. Pertanto, l’Adoc propone una serie di misure concrete per sostenere le famiglie in difficoltà economica e allo stesso tempo assicurare il diritto allo studio a tutti gli studenti.

Il costo dei libri di testo: un peso crescente per le famiglie

Il costo dei libri di testo, secondo le analisi realizzate da Adoc, è diventato un ostacolo concreto all’accesso all’istruzione. Come sottolinea anche Anna Rea, la presidente di Adoc, “sempre più genitori sono costretti a barcamenarsi tra gruppi WhatsApp, chat di quartiere e mercatini dell’usato nel tentativo di recuperare libri scolastici usati a prezzi accessibili […]”.

Questa corsa al risparmio non è solo un gesto di prudenza economica, bensì una necessità: senza il ricorso al riuso e al mercato dell’usato, molti ragazzi rischierebbero di non avere gli strumenti fondamentali per studiare. Questa situazione alimenta un problema sociale più ampio: “Non possiamo permettere che si creino studenti di serie A e di serie B […]”, aggiunge Rea.

Un diritto da tutelare: le soluzioni proposte da Adoc

Nonostante la presenza di agevolazioni come bonus regionali, o sconti offerti da supermercati, come Esselunga, Conad o Coop, o dalle librerie come Libraccio, questi strumenti risultano essere insufficienti.

“[…] Tutti i ragazzi e le ragazze devono avere le stesse opportunità di formazione e crescita, indipendentemente dal reddito familiare”, afferma Rea. In questo contesto, l’Adoc propone una serie di soluzioni concrete per affrontare il caro dei libri di testo:

  • detrazione fiscale: introdurre la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute per i libri di testo, su modello delle spese sanitarie. Si tratterebbe di un segnale forte di sostegno alle famiglie;
  • incentivi allo sharing e al riuso: sostenere attivamente i mercatini dell’usato e le piattaforme di scambio non solo aiuta il portafoglio, ma promuove anche una cultura di sostenibilità;
  • didattica digitale e biblioteche: se possibile, cercare di adottare materiali didattici digitali o ampliare reti di biblioteche solidali dove i libri di testo possono essere presi in prestito;
  • appello agli editori: chiedere alle case editrici di moderare i listini prezzi al fine di promuovere l’accessibilità ai libri scolastici.

Esperienze locali

Alcune regioni italiane hanno già avviato diversi progetti di distribuzione gratuita o agevolata di libri di testo. Ad esempio, in Toscana, con l’iniziativa “Scuola: libri gratis”, gli studenti con un Isee sotto i 15.800 euro ricevono gratuitamente i testi scolastici; in Emilia Romagna sono previste borse studio per famiglie con un Isee sotto i 15.000 euro.

Si tratta però di interventi locali, insufficienti a colmare il problema. È necessaria una strategia nazionale, capace di trasformare la scuola in un luogo di inclusione, e non di selezione sociale.

Libri di testo meno cari, scuola più equa

Le agevolazioni e i bonus sono strumenti utili per alleggerire il peso economico, ma presentano un’accessibilità limitata. I libri di testo rappresentano uno strumento primario per l’accesso al sapere, e devono essere garantiti per tutti. Le soluzioni ci sono, ma serve l’impegno di tutti, dalle istituzioni alle case editrici, per renderle una realtà per ogni studente.

Non lasciamo che l’istruzione diventi un privilegio!

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Giulia Mastrocicco

Sono Giulia Mastrocicco. Laureata in Giornalismo, Comunicazione editoriale e multimediale presso l'Università di Parma.

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