Curiosità

Magna charta battuta a 21 milioni di dollari

di 19 Dicembre 2007No Comments

Un rarissimo esemplare della Magna Charta, testo con il quale nel 1215 il re inglese Giovanni Senzaterra riconobbe per la prima volta che nessuno è al di sopra della legge (compreso il sovrano), è stato venduto da Sotheby’s a New York per 21,3 milioni di dollari. Il documento, che risale al 1297, apparteneva al miliardario americano Ross Perot, che l’aveva acquistato per 1,5 milioni di dollari da nobili britannici.

Ad acquistarla è stato David Rubenstein, il fondatore del gruppo finanziario Carlyle, che intende continuare a lasciarla esposta agli Archivi Nazionali di Washington, dove è stata negli ultimi anni. Alla vigilia, la casa d’aste aveva stimato che il documento sarebbe stato venduto a un prezzo compreso tra i 20 e i 30 milioni di dollari. I proventi sono destinati a un ente di beneficenza creato da Perot.

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Un evento storico
La vendita all’asta è stata un evento storico, perché non ha precedenti e non sarà probabilmente ripetuta in futuro. Esistono solo 17 copie del celebre documento: 15 si trovano in Gran Bretagna e solo due all’estero (una in Australia, l’altra è quella battuta all’asta da Sotheby’s). La prima copia della Magna Charta – un testo in latino di circa 2500 parole – venne firmata nel 1215 da re Giovanni Senzaterra, sotto la pressione di suoi baroni.

Senzaterra riconobbe che ognuno ha diritto a un processo equo. Gran parte dei principi affermati nella Magna Charta sono diventati poi la base di altri celebri documenti successivi, compresa la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti. Questi principi sono stati periodicamente riaffermati dai sovrani britannici e questo spiega perché esistono più copie del documento: delle 17 copie superstiti quattro sono state firmate da re Giovanni, otto da Enrico III e cinque da Edoardo I. La versione messa in vendita da Perot è una delle quattro firmate da Edoardo I nel 1297 quando il documento divenne infine parte integrante dell’ordinamento legislativo britannico. Secondo molti storici è, tra i 17, il documento più prezioso.

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Fabio Greco

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