Di solito, quando si parla di animali domestici, ci si riferisce a cani, gatti, criceti, canarini, pesci rossi e qualche altro piccolo amico che siamo comunemente abituati a vedere tra le mura di casa. Ma più il tempo passa, più le cose cambiano e i tipi di animali domestici che le famiglie di tutto il mondo decidono di adottare sono davvero tra le più strane e disparate.

Ad avere enorme successo sono, ad esempio, i rettili. Non solo i serpenti, che ormai da qualche anno sono sempre più diffusi, ma anche una serie di altri lucertoloni. Un esempio è il drago barbuto, un genere di pogona originario dell’Australia, detto così perché caratterizzato da scaglie e spine sotto il mento che ricordano una barba. Per quanto l’aspetto di questa grossa lucertola non sia dei più dolci, sono in realtà animali molto socievoli e particolarmente amichevoli.

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Altro lucertolone inaspettato tra le mura domestiche è il coccodrillo. In questo caso è un discorso un po’ diverso rispetto al drago barbuto: si tratta infatti di un animale più aggressivo e imprevedibile, che è assolutamente sconsigliabile lasciare libero per casa. Bisogna averne molta cura e dedicargli moltissima attenzione se non si vuole che diventi un incubo.

Altro simpatico ma strano amico che ha fatto il suo ingresso tra le mura di casa è il suricato domestico. Avete presente Timon del Re Leone? Immaginatevelo mentre si aggira per divani e camere da letto. Si tratta di un animale che ben si adatta alla vita domestica, anche se è importante abituarlo sin da subito a stare sempre con l’uomo. È quindi importante adottarlo quando è ancora molto piccolo, così da renderlo docile e socievole, oltre che in numero singolo. Il suricato in coppia o in gruppo, infatti, diventa estremamente aggressivo e territoriale.

Sempre sulla scia del suricato, anche se appartenente ad una sfera animale completamente differente, è il lemure. Anche lui diventato famoso grazie al cartone animato Madagascar, si tratta di una specie a rischio proveniente, appunto, dal Madagascar. Anche in questo caso, si tratta di animali docili e socievoli se adottati da piccoli e singolarmente. Il branco o anche solo un compagno risveglierebbe i loro istinti più primordiali, rendendoli aggressivi e abbastanza ingestibili.

C’è poi il fennec, un tipo di volpe sempre più diffusa tra le mura domestiche e che sembra adattarsi bene a questo tipo di vita. Di piccole dimensioni – il fennec è più piccolo di un gatto – questo animale può risultare socievole quanto un cane, e altrettanto intelligente. Si tratta infatti di un tipo di volpe molto giocosa e affettuosa, che di certo non rappresenta un pericolo se tenuta in casa come animale da compagnia.

Altro insolito animale da compagnia è il capibara. Si tratta di un roditore, ma davvero nulla a che vedere con le dimensioni di criceti e topolini: questo dentone può infatti raggiungere anche i 4 metri di lunghezza e arrivare a pesare anche 100 kg. Dunque, si consiglia di avere molto spazio se s’intende adottare uno di questi simpatici amici. Inoltre, essendo animali che necessitano grande ammontare di acqua si consiglia di prenderli solo se si dispone di uno stagno o di una piscina.

Vagamente più “normale” può essere poi l’asino in miniatura. Si tratta di una mini-versione dell’asinello per come lo conosciamo. È quindi un animale da stalla, che necessita di molto spazio e, soprattutto, di un compagno. L’asino miniatura, infatti, soffre moltissimo la solitudine ed è bene abbia sempre un compagno per evitare sofferenze. Sono animali estremamente docili e molto intelligenti, proprio come le loro versioni “extra-large”.

Altro animale sempre più di moda, il riccio, timido e molto dolce, ma anche molto delicato e assolutamente bisognoso di moltissime cure, soprattutto di notte. Possono diventare davvero affettuosi con il loro padrone e la loro manutenzione non è costosa, a dispetto del numero di attenzioni richieste.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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