Economia & Lavoro

Anche eBay diventa etico ed ecologico

di 29 Settembre 2008No Comments

Anche la più importante casa d’aste online si è adattata al trend che vuole prodotti e merci etiche, verdi ed ecologiche. Ecco allora servito worldofgood.ebay.com, il market-place dedicato ai più svariati prodotti – dall’abbigliamento alla decorazion, passando per l’alimentazione bio – di 75 paesi del mondo rigorosamente attenti al Pianeta e al rispetto dell’uomo. C’è perfino una sezione dedicata al supporto di buone cause!

Ogni articolo presente sul sito è corredato da una scheda chiamata trustology che certifica la provenienza e il contesto culturale dove è stato prodotto. I certificatori sono oltre 25 e sono rigorosamente esterni allo staff di eBay. Solo per fare un esempio delle oltre 25 categorie disponibili, troviamo il cappello in lana merino prodotto artigianalmente da una cooperativa di donne dell’Equador, oppure la cintura prodotta dalle donne indiane grazie alla quale alle popolazioni viene offerto un giusto salario e l’indipendenza economica.

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Lorrie Norrington, numero uno di eBay ha dichiarato: “Abbiamo creato WorldofGood per offrire la possibilità a chi acquista di scegliere un prodotto socialmente responsabile, dando una mano alla sopravvivenza del Pianeta e aiutando a sostenere l’economia dei paesi più deboli”. Il progetto nasce dall’unione di eBay con world of good Inc., una nascente realtà imprenditoriale che si propone di portare l’esperienza dell’acquisto etico all’interno dei grandi canali di consumo.

Sebbene rivolto al mondo intero, il nuovo sito, lanciato nel settettembre 2008 si propone di preservare le antiche tradizioni di piccoli artigiani locali che altrimenti avrebbero difficoltà a trovare sbocchi economici che garantiscano sufficienti guadagni per tutto l’anno.

A differenza di eBay però i prezzi di tutti i prodotti venduti sul sito che distribuisce prodotti etici rimarranno fissi. Anche se il target di riferimento per il momento è il pubblico americano, molti produttori si dichiarano disponibili a inviare i loro manufatti in giro per il mondo, magari con l’obiettivo di espandere il giro d’affari davvero promettente. Il consumo eco è infatti capace di muovere – solo negli Stati Uniti – un fatturato di oltre 200 miliardi di dollari all’anno.

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Francesca Farina

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