Economia & Lavoro

Piccolee medie imprese spingono il made in Italy

di 18 Aprile 2009No Comments

Buone notizie dal settore economico: nel 2008 le piccole e medie imprese sono state protagoniste indiscusse del made in Italy. Nonostante lo scorso anno sia stato particolarmente difficile per il verificarsi di una contrazione della produzione, del fatturato, dell’export e dell’occupazione per una buona parte dei settori produttivi del Paese, il saldo commerciale (vale a dire la differenza tra le esportazioni e le importazioni) dei settori che costituiscono il cosiddetto “made in Italy” (ovvero gli alimentari, l’abbigliamento, la meccanica e l’arredo-casa) ha toccato infatti in termini assoluti uno straordinario +71,5 mld di euro (pari al + 3 per cento rispetto al 2007). Di questo ben il 46% è stato realizzato dalle imprese del Nordest.
I settori ad alta concentrazione di grandi imprese quali il petrolio, la chimica, l’elettronica e l’auto hanno fatto registrare invece un saldo negativo pari a 92,6 mld di euro (-8,4 per cento rispetto al 2007). Un risultato in buona parte condizionato dal forte aumento dei prezzi registrato dai prodotti petroliferi in tutto il mondo.

Il settore leader del made in Italy è stato quello meccanico con la produzione di macchinari, apparecchi meccanici, plastica e gomma che ha segnato un saldo positivo pari a 49,4 mld di euro. Il design, il buon gusto, la qualità e la capacità di imporre i propri prodotti sui mercati internazionali hanno consentito alle nostre piccole e medie imprese di rispondere con autorevolezza alla grave crisi che soffia sull’economia mondiale. Un segnale incoraggiante che fa ben sperare sulla tenuta dell’economia nazionale visto che il 98 per cento delle imprese in Italia ha meno di 20 addetti per cui la struttura industriale del nostro Paese si regge su piccole e medie imprese.
E queste piccole realtà, spesso organizzate all’interno dei distretti industriali (soprattutto in Toscana, Emilia Romagna, Veneto), danno un contributo determinante anche alla tenuta occupazionale visto che oltre il 60 per cento dei lavoratori italiani del settore privato è alle loro dipendenze.

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Maria Valentino

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