La crisi economica globale e il conseguente inasprimento delle misure sulla spesa pubblica hanno incentivato l’attenzione sul fenomeno dell’evasione fiscale: a fronte di consistenti tagli che incidono sulla vita delle persone, viene immediato il termine di paragone tra chi paga e ha sempre pagato le imposte e chi, per diversi motivi, sfugge al fisco. Il problema intreccia problematiche etiche, giustizia sociale e salute dell’economia.

A Parigi, l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e il Consiglio d’Europa hanno raggiunto un importante accordo sulla firma del Protocollo che emenda la Convenzione sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale.

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Entrata in vigore nel 1995 con l’obiettivo di aiutare i governi ad applicare meglio le norme in materia fiscale nel rispetto dei diritti del contribuente, la Convenzione viene rivista nell’aprile 2010 e messa alla firma degli Stati.

Attraverso l’adesione al Protocollo che vede in prima linea l’Italia, i Paesi Scandinavi, il Regno Unito e gli Usa, si rende conforme la Convenzione alle nuove norme internazionali soprattutto nello scambio di informazioni tributarie e bancarie.

In questa occasione si è data la possibilità di firma anche ai Paesi non membri dell’Ocse, in modo che questi possano beneficiare di un clima di cooperazione in materia fiscale e rendere più estesa la lotta contro le frodi fiscali di portata internazionale.

31 Paesi (membri Ocse e Consiglio d’Europa) hanno firmato il Protocollo, a questi si sono aggiunti Estonia, Slovenia, Israele e due Stati ospiti: Brasile e Russia. La Svizzera invece si è opposta.

(Fonte: Consiglio d’Europa)

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Pasquale La Torre

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No Comments

  • ferrera loreta ha detto:

    Le buone notizie come questa fanno sperare….che i nostri figli riescano in futuro a vivere in una società mondiale che,amministra e ridistribuisce l’economia equamente,grazie!