I consumatori hanno fatto sentire la loro voce e stavolta il tribunale ha ascoltato. Espressione quanto mai adatta a descrivere la vittoria di una piccola società di telemarketing contro i disservizi che un operatore telefonico causava ai suoi impiegati. E in una società che vive di telefonate, il danno è stato notevole. Ma questa volta la legge è stata davvero uguale per tutti.

Alter Eco,  è il nome della società che si occupa di indagini di mercato, dopo mesi di linee telefoniche e connessione difettosa e altalenante, stufa di sentirsi rimbalzata, ha deciso di rivolgersi all’associazione per la difesa dei consumatori Codacons.  Il Tribunale di Milano, accogliendo le tesi del consumatore, ha condannato l’operatore Fastweb a risarcire per 7.400 euro la società di telemarketing che aveva sopportato forti rallentamenti nella sua attività lavorativa. Dal 6 maggio 2006 la società Alter Eco, con sede a Roma, ha infatti riscontrato frequenti interruzioni nella fornitura del servizio telefonico e nell’accesso a internet. Disservizi che arrecavano un evidente danno all’azienda, i cui impiegati hanno come missione quella, appunto,  di telefonare.

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Dopo numerose richieste di intervento, i problemi sono stati risolti dopo diversi mesi, il 17 luglio 2006, quando un tecnico inviato dalla telco è riuscito ad individuare la banale quanto fatidica causa del guasto: un modem fornito dal gestore, di scadente qualità e oramai guasto.

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto la piena responsabilità della società telefonica e lo ha condannato a risarcire la società  con complessivi 7.400 euro tra danni economici e spese legali, per aver impedito alla stessa di svolgere in modo costante la propria attività lavorativa.

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Sofia Scatena

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