Durante le feste natalizie, la percentuale di italiani che hanno acquistato prodotti alimentari tipici (DOC, DOP, IGT, ecc.) è aumentata del 41% rispetto allo scorso anno. Secondo la Coldiretti, durante le feste natalizie gli italiani hanno speso oltre 2 miliardi di euro per acquistare prodotti agroalimentari tipici e a km zero, cioè direttamente dal produttore o ai “mercati del contadino”. La crisi economica e la spinta verso regali il più possibile utili, ha spinto gli italiani a impiegare il budget a disposizione in acquisti di prodotti DOC e DOP, facendone aumentare le vendite del 41% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’Italia vanta 214 tra prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e prodotti a indicazione geografica protetta (IGP) riconosciuti dall’Unione Europea e un totale di ben 4.511 specialità locali censite dalle regioni. Per non parlare dei vini, che contano sul territorio nazionale 330 DOC (denominazione di origine controllata), 52 DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e 119 IGT (indicazione geografica tipica).

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L’incremento di acquisti agroalimentari “made in Italy” è segno del crescente interesse dei consumatori verso uno stile di vita attento ai valori della tradizione. Dai dati della Coldiretti emerge che i prodotti tipici sono stati acquistati, nella maggior parte dei casi, presso i mercati del contadino sparsi in tutta la penisola, sinonimo di filiera corta, cioè di rapporto diretto tra produttore e consumatore. La loro formula, infatti, ammette solo aziende ubicate il più possibile vicino al mercato stesso e solo prodotti di produzione locale (o al massimo provinciale).

Questa tendenza riflette, più in generale, la crescente attenzione degli italiani verso la genuinità e la qualità del cibo. Secondo i dati pubblicati da FederBio nel 2010 anche le vendite di prodotti biologici sono aumentate del 15% nei negozi specializzati – segno che, anche a parità di prezzo, i consumatori apprezzano la sicurezza alimentare e l’attenzione per la tutela ambientale. Come spiega Paolo Carnemolla, presidente di FederBio “va registrato che la continua crescita del volume delle vendite si traduce in una riduzione di prezzo dei prodotti biologici, sempre più alla portata di tutti i consumatori consapevoli”.

Sempre più italiani, infine, si rivolgono direttamente ai piccoli produttori agricoli per frutta e verdura, uova e salumi, e acquistano il latte presso i distributori automatici di latte fresco gestiti dai produttori stessi.

Ma quali sono le ragioni di tanto successo? Fare la spesa ai mercati del contadino o dal produttore permette di risparmiare rispetto ai canali tradizionali e garantisce l’acquisto di prodotti di qualità. Da una parte, la spesa “a km zero” assicura prezzi vantaggiosi grazie alla mancanza di confezioni superflue, all’abbattimento dei costi di trasporto e all’eliminazione di tutte le intermediazioni che fanno lievitare il prezzo finale. Dall’altra, garantisce prodotti genuini, solo di stagione e di provenienza sicura. I benefici per i consumatori sono, quindi, immediati: si mangia meglio spendendo meno.

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Laura Pavesi

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