Mentre la “bufera” economica imperversa, molti risparmiatori sono preoccupati che i soldi faticosamente messi da parte possano sparire nel nulla in caso di un fallimento della banca o di qualche altra catastrofe finanziaria. Una recente inchiesta condotta da SuperMoney News, testata on line del portale di confronto SuperMoney.eu, ha rilevato che il 60% degli italiani non si fida più della propria banca e teme per i propri risparmi.
In realtà, il rischio di perdere i soldi depositati su conti correnti è quasi nullo: abbiamo già avuto modo di parlare della sicurezza dei conti deposito, ma ad uno sguardo più ampio ci sono alcune garanzie che in linea generale non è possibile vengano meno.

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Tutte le banche italiane sono, infatti, obbligate ad aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che in caso di default garantisce ogni titolare di conto corrente (la garanzia vale anche su conti deposito, assegni circolari e certificati di deposito) fino ad un massimo di 100.000 euro.
Nel caso in cui la banca fallisca, il FITD contatta direttamente ogni depositante e provvede al risarcimento entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta dell’istituto di credito – periodo che, in casi eccezionali, può essere prorogato dalla Banca d’Italia di altri 10 giorni.

Il FITD garantisce ogni singolo depositante: questo vuol dire che, in caso di conti correnti o conti deposito cointestati, la copertura aumenta fino a 100.000 euro per ogni depositante, a patto però che i titolari del conto cointestato non abbiano altri conti correnti aperti nello stesso istituto. I clienti titolari di più conti presso la stessa banca potranno essere rimborsati fino ad un massimo di 100.000 euro complessivi. Ecco perché chi ha oltre centomila euro di liquidità farebbe meglio a suddividerli in conti di banche diverse, così da poter usufruire di una copertura maggiore.
Il FITD offre garanzia sia sui conti correnti tradizionali sia sui conti on line. E chi deposita i propri soldi in una banca straniera? Le filiali di banche extracomunitarie che operano in Italia sono obbligate ad aderire al Fondo; non così le filiali delle banche comunitarie, che possono scegliere se aderirvi o meno. Per scoprire quali banche aderiscono al FITD è sufficiente controllare sul sito del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

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Linda Iulianella

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No Comments

  • salvatore ha detto:

    e quando il fitd mi rimborsa i soldi, se l’uro non ha piu valore monetario, dove li cambio in dollari o altro

  • lucio ha detto:

    capisco che bisogna dare notizie potive, che pensare positivo aiuta, ma se l’Italia va in default, le banche fanno crack. Dove li tirano fuori i soldi per ripagare i C/C se il sistema bancario va in bancarotta il FITD è allora a ZERO ?

  • gionny ha detto:

    weeee!!!!!io li ho messi al sicuro dai ladroni del governo ,SOTTO IL MATERAZZO hahahahahaha,pigliatevela ne c……………..o