
Il rapporto tra consumatori italiani e banche si fa via via più solido. La maggior parte dei consumatori, infatti, affida il proprio denaro a strumenti bancari come conti correnti, conti deposito e cosƬ via. Il conto corrente, però, non cāĆØ dubbio, ĆØ il prodotto più diffuso, grazie alla sua semplicitĆ di utilizzo e alle numerose operazione che consente di effettuare: dallāinvio e ricezione di bonifici allāaccredito dello stipendio o della pensione.
La gestione semplice e metodica dei propri risparmi, unita alla sicurezza che lāappoggio dellāente di credito garantisce, allāesenzione dal bollo per i conti correnti dal deposito contenuto e alle nuove agevolazioni rivolte alle persone anziane, contribuiscono quindi a rendere questo strumento estremamente appetibile per molti risparmiatori.
Nel qual caso, inoltre, un prodotto non si riveli soddisfacente a causa di un imprevisto aumento delle spese, può essere conveniente cambiare istituto di credito, senza per questo perdere le comodità e i servizi legati a questo specifico strumento.
Negli ultimi mesi, però, i conti correnti sono stati oggetto di grossi dibattiti e soprattutto di grosse novitĆ : lāultima in ordine tempo ĆØ lāannullamento delle commissioni di scoperto per i correntisti che vanno in rosso di massimo 500 euro, per non più di 7 giorni consecutivi. Si tratta di un emendamento al Decreto sulle commissioni bancarie presentato nei giorni scorsi dai due relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), che ha ricevuto lāapprovazione del Senato.
Questo nuovo provvedimento stabilisce che la commissione di istruttoria veloce non dovrĆ essere applicata alle famiglie e ai clienti titolari di conto corrente nel caso in cui vadano in rosso per un importo pari o inferiore ai 500 euro. Viene precisato però che, per essere esenti dalle commissioni, lo scoperto non dovrĆ superare i sette giorni consecutivi nellāarco di un trimestre bancario.
Sembra che in questo modo abbiano trovato una conclusione tutte le discussioni che si erano accese nei mesi scorsi attorno alle commissioni bancarie. Un emendamento al Decreto legge sulle liberalizzazioni aveva, infatti, stabilito la nullitĆ di tutte le clausole che prevedevano commissioni sulle linee di credito, provocando la rivolta dellāAssociazione bancaria italiana (Abi).
In seguito alle minacce di dimissioni dei vertici dellāAbi ĆØ intervenuto il decreto 29 del 2012, che ha fatto ādietrofrontā concedendo alle banche la possibilitĆ di applicare commissioni, purchĆ© non vadano contro le disposizioni adottate dal Cicr (il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio), che ha fissato a 0,5% il tetto massimo per queste commissioni.
Il nuovo emendamento al decreto stabilisce ora una deroga per i correntisti che si trovano in difficoltĆ , abolendo le commissioni sugli scoperti bancari di piccola entitĆ .
Quando si decide di aprire un conto corrente, quindi, ĆØ bene informarsi e decidere se convenga optare per un conto āaffidatoā, ossia con un fido ad esso connesso, oppure per uno senza fido.
Il fido conviene se si ĆØ certi di andare in rosso sul conto periodicamente, più volte in un trimestre e per più di 100 euro. Per ogni trimestre si pagherĆ lo 0,5% del fido (per 1.000 euro di fido sono 5 euro a trimestre, quindi 20 allāanno). Senza fido, per uno scoperto di 500 euro con durata 15 giorni, la spesa da pagare ĆØ compresa tra i 5 e i 200 euro.
Se si va in rosso senza avere un fido, la banca può applicare una ācommissione di istruttoria veloce (Civ)ā che deve essere giustificata dai costi che ha sopportato per valutare lāaffidabilitĆ del cliente che va in rosso a cui concede un credito istantaneo. E dunque potrĆ essere applicata solo se la banca dimostra di averla fatta. Solo sette banche hanno deciso di non chiedere nessuna commissione in caso di scoperto senza fido: Barclays, Che Banca!, Creval, Fineco, Ing Direct, Intesa SanPaolo e Iwbank. Per le altre, il balzello oscilla tra i 5 euro della Bcc di Roma agli 80 euro del Monte dei Paschi di Siena.
Non conviene di sicuro avere un conto con fido se si va in rosso raramente, per cifre piccole e durate brevi.