E’ nata un’iniziativa concreta per aiutare le piccole  imprese italiane che si trovano in difficoltà, anche temporanea, a causa della crisi economica, e che, invece di essere agevolate nell’accesso al credito (pur con le doverose cautele), spesso vengono messe alle strette proprio dagli istituti bancari. Per questo, ImpreseCheResistono (ICR), movimento spontaneo che riunisce oltre 1.000 piccoli imprenditori in tutta Italia, e Cofi srl, leader nazionale nel settore dei controlli sulla finanza d’impresa, hanno istituito un “Fondo di solidarietà” per sostenere in modo concreto le piccole e medie imprese e per rifondare il dialogo con gli istituti di credito.

ImpreseCheResistono è un gruppo di imprese costituitesi in Comitato nel 2009, composto per l’80% da piccole aziende – vera “spina dorsale” economica del nostro paese. Il movimento è trasversale alle associazioni ed apartitico ed ha lo scopo di valorizzare la forza lavoro e difendere l’occupazione e l’impresa.

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“Dall’intesa tra ICR e Cofi srl, leader nazionale nel settore dei controlli sulla finanza d’impresa parte un’iniziativa concreta per sostenere le piccole imprese messe in difficoltà dagli istituti di credito: il “Fondo di Solidarietà Cofi-ICR” , si legge in una nota ufficiale .

Il nuovo Fondo di solidarietà permette alle aziende, che si trovino in serie e comprovate difficoltà, di accedere ai servizi specializzati di Cofi sui controlli bancari erogati, sia per risolvere situazioni critiche (come, ad esempio, la richiesta perentoria di un rientro), sia per ottenere un eventuale risarcimento di somme indebitamente ottenute dalle banche negli anni con tassi usurari, interessi anatocistici, commissioni e spese ultralegali, ecc.

Il “Fondo di Solidarietà Cofi-ICR” nasce, quindi, per aiutare i piccoli e medi imprenditori a difendersi dallo “strapotere” delle banche. “In alcuni casi”, spiega Cofi , “questo tipo di interventi non solo salva aziende, posti di lavoro e famiglie dalla minaccia del fallimento, ma reintroduce in azienda la liquidità persa negli anni, attraverso pratiche bancarie illegittime, utile a rilanciare l’attività. Un circolo virtuoso di solidarietà che rimette a disposizione dei più deboli quanto restituito dai più forti”.

La collaborazione tra ICR e Cofi nasce dalla forte necessità, riscontrata a livello nazionale, di rifondare il dialogo con gli istituti di credito. “Dialogo non sempre semplice e, specialmente in questo periodo ed in alcuni casi-limite, del tutto assente” sottolinea Cofi, che vanta la doppia certificazione di Qualità ed Etica.

Il dialogo banche-imprese si è progressivamente incrinato negli anni a causa di rientri ingiustificati dopo anni e anni di rapporti, di riduzioni tempestive degli affidamenti e di modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali in senso peggiorativo. Tutto ciò è la conseguenza di un rapporto banca-azienda spesso non equo e viziato dalla sudditanza “psicologica” delle imprese, dalla loro dipendenza nei confronti delle banche, dalla  disinformazione dei correntisti, che si devono interfacciare con interlocutori che parlano una lingua, a volte, incomprensibile.

In questo quadro generalizzato di affanno ICR e Cofi hanno voluto fortemente trovare una soluzione concreta per agevolare e promuovere  l’utilizzo di  questi servizi specialistici, atti a migliorare i rapporti e il dialogo con le banche, a trarre beneficio dai rapporti storici, a rilanciare le aziende e, infine, a trovare liquidità e la tranquillità necessarie per continuare a lavorare.

 

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