I giovani diplomati e laureati in Italia accettano occupazioni inferiori alle proprie competenze e al grado di istruzione: ecco la fotografia di Bankitalia sul mondo del lavoro giovanile.  I giovani italiani, sul mercato del lavoro, non sono affatto schizzinosi (o “choosy”). Lo rileva il Rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane, in un approfondimento dedicato proprio all’occupazione dei giovani in Italia.

Nel triennio 2009-2011 (cioè in piena crisi economica) il 15% dei diplomati e il 25% dei laureati si è accontentato di un’occupazione con  qualifica inferiore rispetto al proprio livello di istruzione (overeducation).

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Il tasso di occupazione giovanile, nel triennio in questione, è stato del 20,5% (15-24 anni), 59,6% (25-29enni) e 71,4% (30-34enni), con indici più elevati tra chi non ha studiato (rispettivamente 47,2%, 66,7% e 72,4% ).

Ma veniamo al capitolo “choosy“: ecco gli indici di overeducation fra gli impiegati in mansioni prive di sufficiente qualifica, che – oggi come oggi – si inventano di tutto per poter trovare lavoro:

Diplomati

  • istituti professionali:  21%
  • liceo classico o scientifico: 13,6%
  • istituti tecnici: 12,7%
  • diploma magistrale, linguistico o liceo artistico: 11%

Laureati

Le lauree più penalizzate sono quelle umanistiche (fino al 40% nel Nord Est e Centro Italia): qui i giovani laureati si accontentano molto di più di qualifiche inferiori rispetto a medici (7,9%), ingegneri e architetti (12,7%) e lauree scientifiche, 18,1%.

Fonte:  PMI

 

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