Risparmiare sui costi della fornitura elettrica delle nostre abitazione é fondamentale e, in concomitanza con il sopraggiungere della stagione fredda, abbattere  costi in bolletta del riscaldamento é un fattore rilevante per gran parte degli italiani. Occorre considerare, inoltre, che una riduzione degli sprechi sui consumi domestici apporta notevoli benefici anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. Cosa fare dunque per risparmiare? La soluzione più vantaggiosa é quella di informarsi sulle possibilità offerte dal mercato e confrontare le tariffe più convenienti di gas e riscaldamento tenendo conto anche delle nostre singole esigenze ed abitudini.

Per quanto riguarda i costi per il fabbisogno energetico una notizia recente vedrebbe l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) intenzionata ad introdurre sostanziali modifiche nel modo di calcolare il prezzo di ogni metro cubo di metano, così da abbassare ulteriormente i costi.

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C’è già chi parla di una possibile “rivoluzione” in atto e non si tratta certo di esagerazione, visto che la decisione dell’AEEG potrebbe coinvolgere all’incirca un terzo dei consumi nazionali (75 miliardi di metri cubi la stima 2012). Quindi sarebbero soprattutto le famiglie ad ottenere un risparmio sul costo della bolletta del gas. Escluse, invece, le grandi aziende e i produttori termoelettrici, ovvero i proprietari delle centrali a gas

La proposta dell’AEEG è contenuta all’interno di un «documento di consultazione» al quale i soggetti coinvolti dovranno rispondere entro il 3 dicembre 2012. Proprio quanto scritto nel documento ha già, però, provocato non poche polemiche da parte delle società di vendita del gas, soprattutto da parte delle municipalizzate.

Stando, infatti, alle intenzioni dell’Autorità, gli extra-ricavi finora incamerati grazie ai cambiamenti internazionali del mercato del gas, dovranno in futuro essere spartiti con i consumatori. Parliamo, in particolare, di circa 8 centesimi di euro per ogni metro cubo, frutto della differenza tra i 39-40 centesimi del prezzo al punto di ingresso nazionale di Tarvisio e i 31 centesimi di quello praticato invece sui mercati europei (il cosiddetto “prezzo spot”).

Sono, quindi, proprio le società di vendita del gas a sottolineare come circa il 90% del gas importato in Italia sia relativo a contratti di lungo periodo, con durate anche superiori ai 10 anni (i cosiddetti contratti “take or pay”), ma la crisi dei consumi, l’abbondanza di materia prima e la pressione sui prezzi ha concesso terreno fertile al “gas di mercato”, di certo più economico.

Il margine da ridistribuire si trova proprio nel prezzo “take or pay”, che è quello più caro ed è anche quello che l’Autorità ha sempre praticato al contribuente italiano. Questo differenziale, sul quale le società di vendita ricavano i loro guadagni, dovrebbe essere in pratica restituito ai consumatori.

Alla polemica lanciata dalle società municipalizzate, si aggiunge un’altra voce critica: l’introduzione di un criterio esclusivamente di mercato nella determinazione del costo della materia prima gas potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio. Ad oggi, infatti, i prezzi del gas “spot” sono nettamente inferiori rispetto a quelli “take or pay”, ma il passato ci insegna che le cose non siano sempre state così.

L’Autorità quindi, giocando d’anticipo e volendo evitare che una simile novità abbia ripercussioni sui consumatori, ha deciso di introdurre una forma di “assicurazione” relativa ai prezzi, nel caso in quelli di mercato dovessero crescere vertiginosamente.

Il prezzo del gas che i consumatori andranno a pagare, quindi, non si baserà più sul costo del petrolio, ma sul costo effettivo che il gas ha sul mercato, cioè quello che pagano gli operatori quando lo acquistano all’ingrosso. Il costo del gas sarà quindi più legato alla stagionalità: d’estate il gas costerà meno che in inverno, quando invece i prezzi si alzeranno in conseguenza all’aumento della richiesta. Il risparmio, quindi, sarà da calcolare sulla bolletta annua.

Comunque, in generale, per risparmiare bisogna essere innanzitutto consapevole delle proprie scelte ed essere informati sulle varie offerte presenti sul mercato. Effettuare un confronto tra i vari operatori su un portale di comparazione online, basandosi su quelli che sono i propri consumi è il modo più semplice e veloce per scegliere consapevolmente la migliore tariffa per il gas.

In parte, è anche possibile “personalizzare” la tariffa per il gas, scegliendo ad esempio tra una tariffa monoraria e bioraria. L’utente può inoltre scegliere la maggior tutela o il mercato libero, e in quest’ultimo decidere tra un prezzo bloccato o indicizzato. La differenza tra questi due sarà dato dal fatto che il primo è rimane invariato, da 12 a 24 mesi secondo quanto stabilito nell’offerta, l’altro invece permetterà uno sconto sul prezzo fissato dall’AEEG dal 5 al10%.

 

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