Scegliere la giusta tariffa di energia é fondamentale per evitare sprechi e risparmiare sulla bolletta, limitare i consumi, inoltre, consente di ridurre anche l’impatto ambientale di riscaldamento ed illuminazione domestica. Per individuare l’offerta più adeguata una buona soluzione potrebbe essere confrontare le migliori tariffe di energia del momento e tener conto delle nostre abitudini ed esigenze in fatto di consumo energetico.

Una recente disposizione dell’AEEG, l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, mira a introdurre sostanziali modifiche nel modo di calcolare il prezzo di ogni metro cubo di metano, abbassando i costi del gas di circa il 7%.

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Per quanto riguarda la fornitura energetica, poi, é sempre bene ricordare che é possibile optare per una fornitura provienente interamente o in parte da fonti rinnovabili, come il biogas. Sebbene gli ultimi cambiamenti normativi attuati in Italia abbiano lasciato intravedere momenti d’incertezza, questa fonte energetica si prepara a vivere il suo “momento d’oro”. Stando a quanto emerso dall’ultimo rapporto della Pike Research, la digestione anaerobica di materiali organici dovrebbe portare ad una svolta per il mercato dell’energia rinnovabile.

 Il rapporto ha messo in evidenza come nei prossimi 10 anni la capacità degli impianti commerciali dovrebbe raddoppiare le sue dimensioni, a livello globale, passando dagli attuali 14,5 GW ai 29,5 GW nel 2022. Tutto ciò permetterà ai consumatori di risparmiare sul riscaldamento? La risposta è positiva, poiché lo sfruttamento del biogas, mostrando performance in costante crescita negli ultimi 10 anni, potrà andare a soddisfare una fetta sempre più grande del fabbisogno energetico, riducendone anche il costo. Il suo valore globale avrebbe infatti raggiunto quota 17,3 miliardi dollari nel 2011.

Tra i Paesi che hanno più investito, e ricavato, da questa fonte rinnovabile, in prima fila troviamo la Germania, con più di 7 mila impianti di questo tipo, per una capacità installata complessiva di circa 2.291 MW. A seguire gli Stati Uniti, che possono contare su ben 576 discariche che catturano biogas dalla decomposizione dei rifiuti solidi urbani.

Guardando alle previsioni future, dovrebbe ancora esser la Germania a confermarsi come leader indiscussa. In generale però, tutta l’Europa dovrebbe rivolgere la sua attenzione al biogas, accelerando così il recupero energetico degli scarti. Secondo le stime di fatturato queste energie frutteranno a livello mondiale 33,1 miliardi di dollari entro il 2022, questo grazie all’incremento d’interesse nelle strategie di gestione dei rifiuti e, più in generale, di una maggiore attenzione sul tema della diminuzione dei gas a effetto serra.

Degno di nota anche il gas naturale rinnovabile, ovvero il biometano. Stando alle ultime stime, la sua capacità di produzione globale dovrebbe raggiungere già nel 2012 gli 11 miliardi di metri cubi all’anno. La conferma arriva anche da Mackinnon Lawrence, analista di Pike Research: “Il biogas può soddisfare la domanda di energia, calore e dei trasporti, affrontando così una serie di questioni ambientali, e può essere implementato sia su base integrata che distribuita. L’espansione del settore del biogas, che utilizza processi stabili e di facile comprensione, si baserà soprattutto su applicazioni innovative e nuovi modelli di business, piuttosto che su nuove e dirompenti tecnologie”.

Per chi non conoscesse questa fonte di energia, il biogas è una miscela di vari tipi di gas, per la maggior parte metano, che si produce a seguito di una fermentazione batterica che avviene in mancanza di ossigeno di residui organici, come rifiuti, vegetali in decomposizione, liquami o fanghi di depurazione, scarti industriali e così via.

La produzione di biogas, quindi, avviene grazie alla decomposizione di materiale organico, pertanto costituisce una forma di energia rinnovabile ed ecosostenibile.

Il biogas può essere utilizzato, se preventivamente trattato, sia per la combustione in caldaie sia per produrre energia elettrica. Una delle sue applicazioni che più verranno sfruttate in futuro, però, riguarda la mobilità sostenibile.

In Italia ci si sta muovendo per incentivare la produzione di biogas: è infatti sorto il CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, la prima aggregazione volontaria che riunisce aziende produttrici di biogas e gas da fonti rinnovabili (biomassa prevalentemente agricola), le aziende o società industriali fornitrici di impianti e tecnologie, e gli Enti ed Istituzioni che contribuiscono a vario titolo al raggiungimento dell’ecosostenibilità.

In caso di diffusione, poi, si avrebbero vantaggi anche per l’economia dell’intero Paese, che per soddisfare il fabbisogno energetico interno, si renderebbe in parte indipendente dalle importazioni dall’estero.

 

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