Il nuovo anno, lo sappiamo, è iniziato all’insegna dei rincari, anche per le tariffe energia. Eppure, il prezzo del gas potrebbe diminuire sulla base dei nuovi metodi di calcolo predisposti dall’Autorità per l’energia e il gas (Aeeg).

In base all’ultimo aggiornamento disposto dall’Aeeg, i consumatori dovrebbero pagare prezzi un po’ più alti (pari ad un +1,7%), tuttavia ci sarebbero gli estremi per discutere di una revisione al ribasso dei prezzi, come sottolineato da molte associazioni dei consumatori.

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Minore domanda, maggior concorrenza e prezzi spot più favorevoli: sarebbero questi i fattori che avrebbero innescato un cambiamento nel settore gas, destinato a portare a una riduzione dei costi delle bollette. Accadrà a breve? Unione Nazionale Consumatori, Lega Consumatori, Federconsumatori, Assoconsum, Movimento Consumatori, Adusbef, Cittadinanzattiva e Adiconsum sono convinti di sì.

Il nuovo mercato di bilanciamento del gas entrato in vigore a giugno 2012 ha permesso di applicare prezzi all’ingrosso sensibilmente più bassi. Soprattutto se confrontati con quelli applicati dai contratti “Take or Pay” (“prendi o paghi!, ndr), sui quali si basa l’Autorità per l’energia per fissare trimestralmente il prezzo di riferimento del gas per i clienti del mercato tutelato. A dicembre, tuttavia, l’Autorità non ha ancora tenuto conto della “buona notizia” per il consueto aggiornamento trimestrale. La “Relazione in esito all’istruttoria conoscitiva sulla struttura di costo del mercato della vendita al dettaglio del gas naturale” (Deliberazione 456/2012/R/gas pubblicata lo scorso 31 ottobre) mette in luce come l’attuale metodo di aggiornamento del prezzo del gas costituisca al momento un ostacolo.

Con le novità introdotte nel calcolo, invece, i benefici potrebbero portare ad una riduzione della bolletta del gas compresa fra il 6 % e il 7% del totale di un cliente-tipo, senza andare ad alterare tutte le altre voci (tasse, servizi di rete e oneri generali). Per questo, le Associazioni dei Consumatori dichiarano il loro supporto all’Autorità per l’energia e chiedono con forza che i nuovi prezzi entrino in vigore entro e non oltre il prossimo 1° aprile 2013, per trasferire il prima possibile a famiglie, partite Iva e piccole imprese i benefici di prezzo derivanti dai grandi cambiamenti avvenuti.

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