Oltre alle nuove 103mila imprese femminili nate nel corso del 2012 in Italia, ci sono 19mila donne al comando che sfidano la crisi ogni giorno dalla loro posizione di amministratore delegato d’azienda. Nel nostro Paese rappresentano circa il 18% sul totale degli amministratori delegati, vale a dire quasi 1 capo su 5 è donna, sale per i servizi (circa il 19%), scende per l’industria (circa il 16%). Certo sono numericamente di meno, ma rispetto ai colleghi uomini le a.d. sono più giovani (l’età media è di 50 anni contro 52) e sono più veloci a fare carriera (le “cape” sotto i 35 anni in Italia rappresentano  l’8% sul totale contro il 5% dei giovani colleghi).

A fare i conti con la crisi, anche domani nella giornata della festa a loro dedicata, ci sono poi quasi 29mila imprese femminili che nel corso del 2012 hanno aperto una procedura concorsuale, vale a dire un fallimento o una liquidazione. Alle imprese in difficoltà, si affiancano le nuove 103mila attività femminili nate nel 2012. Vale a dire che per ogni impresa che ha aperto una procedura concorsuale, ne sono nate più di tre nuove. Una vivacità imprenditoriale, in parte nata da imprenditrici per necessità che si sono messe in proprio per rispondere a difficoltà occupazionali, in linea con il dato generale.

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In Lombardia A fronte delle 14mila imprese femminili nate nel corso del 2012 in Lombardia, sono oltre  3.200  le donne al comando con posizione di amministratore delegato d’azienda, e rappresentano circa il 16,5% sul totale, vale a dire che nella regione 1 capo su 6 è donna. Tra le province in cui le donne contano di più,  Milano capofila con oltre 2 mila a.d. donna, seguono Varese (297),  Monza e Brianza (234), Brescia (208) e Mantova (187).  A fare i conti con la crisi, tra fallimenti e liquidazioni, ci sono poi quasi 5mila imprese femminili che nel corso del 2012 hanno aperto una procedura concorsuale. Accanto alle imprese in difficoltà, sono 14mila le attività femminili nate nel 2012, vale a dire che per ogni impresa che ha aperto una procedura concorsuale, ne sono nate 3 nuove. È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.

“Le donne “al comando”, nell’impresa e nell’economia, sono una realtà che si è andata sviluppando negli ultimi anni, grazie anche alle recenti normative in tema di pari opportunità e rappresentano un valore aggiunto per tutto il sistema, non solo in termini di competitività economica, ma anche come motore e fattore accelerativo del cambiamento sociale – ha dichiaratoMina Pirovano, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza – Se questo è un primo traguardo, rimane ancora molto da fare: adesso è il momento di agire, supportando con politiche efficaci e strumenti mirati quelle donne che ancora faticano ad emergere, dando loro la possibilità di mettere la loro professionalità e il loro valore al servizio del Paese.”

 

Fonte: Camera di commercio di Monza e Brianza

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