Controllo periodico dell’estratto conto, propensione al risparmio e scelta d’investimenti sicuri: le donne reggono meglio la crisi economica.

Molti italiani si rivolgono alle banche per amministrare il proprio denaro: i depositi bancari infatti non solo consentono di gestire i risparmi in tutta sicurezza ma offrono una serie di servizi molto utili ai fini della gestione dei propri soldi. Tra gli strumenti più versatili e richiesti dai consumatori ci sono i conti corrente, ne esistono di tradizionali ma ci sono anche conti on line a zero spese. Per individuare facilmente quale sia il più indicato per noi possiamo confrontare i conti corrente delle principali banche e sceglierne uno tenendo conto delle nostre esigenze specifiche.

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A proposito di credito bancario recentemente la Bei, la Banca europea degli investimenti ha annunciato l’erogazione di 9 miliardi di euro destinati all’Italia. I fondi comunitari andranno a benefico d’ imprese ed enti privati al fine di favorire la ripresa dell’economia e gli investimenti sul territorio.

In merito alla stagnazione economica un recente studio si é proposto di indagare comportamento e benessere dei cittadini in relazione al quadro socio-economico nazionale. Le donne sanno affrontare meglio la crisi economica di quanto non facciano gli uomini: il loro indice di benessere finanziario (IBF) è, infatti, superiore di qualche punto, a conferma della maggiore sicurezza che le quote rosa nutrono nei confronti della loro situazione finanziaria. Ciò dipende dal fatto che le donne sono solite adottare una gestione oculata delle spese, monitorando periodicamente il saldo del loro conto corrente e prendendo visione dei documenti inviati dalla banca.

Lo studio è opera di Ing Direct, l’istituto olandese noto per i suoi conti correnti on line che ogni trimestre verifica l’indice di benessere finanziario degli italiani e degli europei. Tale indicatore è misurato su una scala che va da 0 a 100, rispettivamente indicanti forte disagio o un’assoluta serenità nei confronti della propria situazione finanziaria.

Se nel 2011 erano gli uomini ad avere l’IBF più alto (49 punti contro 46), nell’ultimo trimestre sono, invece, state proprio le donne ad avvertire meno i colpi della crisi economica (con riferimento all’ultima analisi, il loro IBF è di 45 punti contro i 41 degli uomini).

Pur nutrendo molte preoccupazioni verso il periodo d’incertezza economica (il 72% teme il momento della pensione) e per le nuove generazioni (timore condiviso dall’80% del campione intervistato), le donne dimostrano di adottare una gestione più oculata del budget familiare, verificando periodicamente sull’estratto conto le spese effettuate e i documenti inviati dalla banca.

Tale condotta viene replicata anche con i prodotti d’investimento: il 61% si tiene, infatti, alla larga dagli investimenti che presentano un margine – anche minimo – di rischio (contro il 42% degli uomini, più propensi al rischio).

Le rappresentanti “rosa” sono anche più disponibili a fare sacrifici. Più della metà è disposta a tagliare spese “superflue” come quelle per cene fuori casa e abbigliamento (rispettivamente l’80 e il 68%), mentre il 67% preferisce spostarsi con mezzi di trasporto alternativi all’automobile  risparmiando così sul costo della benzina. Il 26% dichiara, infine, di voler fare economia sul cibo.

All’interno della famiglia quindi le donne sembrano ancora portare i pantaloni, come spesso suggerito dalla saggezza popolare, sempre disposte a fare sacrifici per i propri cari. Anche e soprattutto in tempo di crisi.

 

Francesco Tempesta

 

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