La direttiva europea obbliga le banche a fornire i documenti informativi di sintesi per incrementare la trasparenza e abbassare i costi dei conti correnti.

Per gestire i propri soldi i conti corrente sono gli strumenti più versatili e comodi, lo conferma il fatto che la maggior parte dei consumatori ne ha uno per gestire i propri consumi, l’accredito dello stipendio, la domiciliazione delle utenze e così via. Dal momento che sul mercato sono presenti numerose offerte é bene fare chiarezza e scegliere con cura il conto più adatto alle nostre esigenze: confrontare i conti corrente delle principali banche potrebbe essere una valida opportunità per individuare in fretta ciò che cerchiamo.

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Nei giorni l’Unione Europea ha emanato una direttiva ove si precisa che gli istituti bancari devono consegnare ai correntisti alcuni documenti informativi, fra cui la lista dei principali servizi prestati con le rispettive spese, la sintesi delle spese effettuate nell’ultimo anno per i servizi e un dizionario contenente tutte le voci usate nei documenti. Oltre a queste novità, la Commissione di Bruxelles ha, inoltre, fatto sapere di essere al lavoro per garantire la possibilità di trasferire il conto entro 15 giorni (30 nel caso di conto transfrontaliero), senza alcun addebito per il titolare.

L’Unione Europea, infatti, ha condotto uno studio sui conti corrente, un prodotto giudicato, a seguito di uno studio condotto su un panel di 58 milioni di consumatori, poco chiaro e trasparente. La maggior parte degli europei – afferma Michael Barnier, il Commissario UE responsabile dei mercati finanziari, non è in grado di confrontare i diversi prodotti disponibili sul mercato e, per mancanza di adeguate conoscenze sull’argomento  abbandona l’idea di fare un investimento transfrontaliero.

Di fronte ai risultati emersi dallo studio europeo, Barnier evidenzia l’importanza di fornire tutte le informazioni necessarie affinché i consumatori possano compiere una scelta il più possibile consapevole e ragionata fra i migliori conti online e tradizionali. Le difficoltà maggiori affiorano quando si tratta di confrontare le diverse offerte, con particolare riferimento non solo ai costi, ma anche alle condizioni contrattuali offerte dai diversi istituti di credito che spesso non sono chiarificate adeguatamente con il risultato che i clienti non sono sicuri di ciò che andranno a scegliere per i propri risparmi.

Sentitasi chiamata in causa, l’Abi (Associazione bancaria italiana) ha precisato che nel nostro Paese non vi è alcun problema di portabilità e che i costi dei conti correnti sono in linea con quelli europei. In realtà, alcuni studi europei risalenti a qualche anno fa (2009 e 2010 per la precisione) hanno messo in evidenza che in Italia la spesa media è di 191 euro annui contro la media europea di “appena” 137 euro.

Respingendo le accuse al mittente, il direttore dell’Abi, Giovanni Sabatini, si è detto convinto che “la direttiva permetterà anche una comparazione sulla base di criteri omogenei dei costi dei conti”.

 

Francesco Tempesta

 

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