La contrazione della percentuale di coloro che riescono ad accedere al credito bancario preoccupa le istituzioni: sono sempre di più le famiglie che, pur cercando su siti specializzati in comparazione i mutui per la casa più vantaggiosi, non riescono ad ottenere i finanziamenti necessari per acquistare o ristrutturare una casa.
Il problema è diffuso e, anche se non mancano le offerte particolari proposte da istituti come Bnl e Unicredit, tutte le banche hanno stretto i cordoni del credito, chiedono garanzie sempre più severe per concedere un mutuo e hanno aumentato i tassi di interesse applicati sulle somme erogate.

In risposta a questo tipo di situazione, molti italiani escludono quindi la soluzione del mutuo, optando per altre alternative che consentano di dilazionare il pagamento senza che intervenga la mediazione di qualche ente come, ad esempio, l’affitto con riscatto che ha conosciuto un buon successo negli ultimi anni.
Per far fronte a questa problematica, che ha pesanti conseguenze anche sul mercato immobiliare, l’Associazione bancaria italiana (Abi) e Cassa depositi e prestiti (Cdp) hanno stipulato, il 20 novembre scorso, una convenzione che prevede l’erogazione di due miliardi di euro agli istituti di credito, fondi che dovranno essere utilizzati per concedere mutui agevolati alle famiglie.

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Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture, ha annunciato che la convenzione sarà operativa già da gennaio 2014: “C’eravamo impegnati a dire alle banche: date aiuto a chi vuole comprare la prima casa o a chi vuole ristrutturarla. Abbiamo approvato il regolamento: 2 miliardi saranno messi a disposizione da cassa depositi e prestiti”.
I cittadini – ha proseguito il ministro- dal primo gennaio potranno andare a chiedere un mutuo in banca e le banche saranno obbligate a erogarli a tassi agevolati. In più c’è una garanzia fino al 50% del capitale del mutuo. Comunque la Cdp controllerà e i cittadini potranno segnalare eventuali mancate erogazioni al ministero delle infrastrutture”. Gli istituti aderenti alla convenzione, quindi, a partire dal 10 dicembre dovranno fare richiesta per ottenere i fondi stanziati, per un massimo di 150mila euro ad istituto. Le somme verranno poi erogate a partire dal 7 gennaio 2014, in trance che arriveranno alle banche il cinque di ogni mese.

Le famiglie possono già recarsi in banche per chiedere la concessione di un mutuo a tassi agevolati (gli istituti dovranno indicare chiaramente l’entità dell’agevolazione in rapporto ai tassi applicati su altri prodotti). I mutui richiesti potranno avere una durata massima di sette anni se la finalità è la ristrutturazione di un immobile, e di 25 anni se invece la finalità è l’acquisto di una casa.
L’importo richiesto non potrà superare i 250mila euro in caso di acquisto dell’immobile e i 100mila per la ristrutturazione. È possibile anche chiedere un mutuo per entrambe le finalità, e in tal caso l’importo totale non dovrà superare i 350mila euro.
Ricordiamo che nel caso il mutuo sia richiesto per ristrutturare la propria abitazione, gli interventi dovranno essere volti alla riqualificazione energetica dell’edificio. Nel caso in cui invece il mutuo sia richiesto per l’acquisto, l’immobile dovrà essere adibito a prima casa e dovrà rientrare nelle classi energetiche A, B oppure C. L’importo del mutuo potrà arrivare a coprire, pur nei limiti sopraindicati, l’intero valore dell’immobili e potrà avere sia un tasso fisso che un tasso variabile, in base a quanto scelto dal richiedente. Nella concessione di questi mutui saranno agevolate soprattutto le giovani coppie (quelle in cui un componente ha meno di 35 anni e l’altro meno di 40), i nuclei famigliari con un soggetto disabile e le famiglie numerose, cioè con almeno tre figli a carico.

Se l’iniziativa messa in atto da Abi e Cpd avrà successo, inoltre, non si esclude lo stanziamento di nuovi fondi agli istituti di credito, che comunque verranno controllati in modo che rispettino quanto stabilito nella convenzione. Il presidente dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha espresso soddisfazione per la stipula della convenzione: “Noi ci puntiamo tantissimo, negli Stati Uniti questo tipo di politica ha fatto riprendere il mercato della casa in maniera fisiologica, da noi probabilmente non riuscirà, ma diciamo che ci speriamo. L’importante è riuscire a riportare i mutui a una quota del valore dell’immobile ragionevole. Il 70% è considerato un valore adatto perché consente a chi lavora e mette da parte il 30% della sua retribuzione a risparmiare in 2-3 anni abbastanza per la parte fissa dell’acquisto di una casa. Se si scende al 50% significa che sono necessari otto anni, è troppo”.

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