Gli Italiani continuano a leggere poco. E anche per il 2013, l‘ISTAT scatta la fotografia di un Paese che si avvicina sempre meno ai libri: rispetto al 2012 la quota di lettori è scesa di tre punti percentuale passando dal 46% al 43%. Eppure, questo trend al negativo potrebbe andare in controtendenza visto che qualche giorno fa, seppur avvolto in un insolito silenzio, i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze hanno approvato un decreto per inserire tra le detrazioni fiscali un credito di imposta per l’acquisto di libri muniti di codice ISBN sui redditi delle persone fisiche e giuridiche, pari al 19% del costo totale del libro.

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La misura è tesa dunque a invertire la negativa tendenza al calo di acquisto dei libri, visto che la crisi e l’aumento del costo della vita obbligano sempre più individui a dover compiere delle scelte. E, se la soluzione delle edizioni economiche non è più così appetibile (in fin dei conti anche 10 euro non sono pochi), ecco che la detrazione in qualche modo funge da incentivo.

In pratica, presentando lo scontrino che attesti l’avvenuto acquisto del libro, si potrà ottenere una detrazione fiscale pari al 19% della spesa effettuata. La spesa massima nel corso dell’anno solare per ciascun soggetto (o persona fisica) è di 2.000 euro, di cui 1.000 euro per i libri di testo scolastici ed universitari. Da questa iniziativa però sono purtroppo esclusi gli acquisti di libri in formato digitale.

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Valentina Marchioni

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