Connettersi ad internet è oggi una delle necessità più impellenti di tutti i consumatori perché in un modo o nell’altro, con un device o con un altro, tutti siamo costantemente connessi alla rete per lavoro o per necessità personali. Per fare fronte a questo tipo di necessità, gli utenti si trovano sempre più spesso a confrontare l’offerta Telecom Italia, con i prodotti di altri competitor come Tiscali o Infostrada, per siglare il contratto che, al prezzo pù competitivo, risponda adeguatamente alle loro esigenze di navigazione.

Inoltre, come emerge da una ricerca del Politecnico di Milano, gli italiani sono sempre più connessi in modo convergente, ovvero utilizzando più device contemporaneamente: guardare la tv e nello stesso momento cercare un’informazione sul pc e chattare sullo smartphone è l’usanza che accomuna il 55% degli italiani tra i 16 e i 64 anni.
La ricerca in questione è “Il valore della convergenza” ed è stata portata avanti dal Laboratorio ConMe del Politecnico di Milano: secondo i curatori, l’esempio più eclatante di italiano convergente sarebbe il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, descritto nella ricerca come “il paradigma di una nuova cultura digitale”.

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Pare però che lui sia il primo di altri 23,4 milioni di individui costantemente connessi alla rete, ovvero del 45% della popolazione italiana over 14. Se si esamina questa grossa fetta di popolazione, si nota come nella fascia attiva dei 16-64 anni, il livello di convergenza arriva al 55% per non parlare della fascia 25-34 anni dove si tocca il 72% di convergenza tra gli utenti.

Di questi, il 28% si colloca al Nord Ovest dell’Italia, il 21% al Nord Est, il 25% al Centro e il 26% al Sud e nelle isole; di questi, il 38% svolge principalmente lavori da impiegato o è inserito nell’azienda come quadro, arrivando ad un reddito annuo molto più alto rispetto alla media italiana.

Gli italiani over 14 che utilizzano più di uno schermo contemporaneamente, sono 10 milioni e di solito attuano la combo smartphone-pc-tablet. Dai dati della ricerca è emerso che lo fanno in qualsiasi giorno della settimana senza differenze significative tra la settimana e il weekend e anche nei momenti canonici della giornata come il pranzo o la cena.

8 milioni di questi, poi, fruisce della connessione in mobilità quotidianamente perché occupa così il tempo di spostamento dalla propria casa al luogo di lavoro; inoltre, aumentano quelli che fanno “esperienze mediali prima di dormire”.

Un dato interessante che è emerso dalla ricerca, infine, riguarda il rapporto tra utenti e brand che con la connessione convergente pare stia migliorando. Secondo il Laboratorio ConMe, infatti, i 13,2 milioni di italiani costantemente connessi si servono della pubblicità “come fonte d’informazioni su marche e prodotti. Le persone esposte ad esempio ad uno spot tv di marche preferite si attivano su più piattaforme: sito internet dell’azienda, profilo ufficiale su Facebook, app della marca; oppure cercano informazioni attraverso motori di ricerca e social network. O ancora commentano sui social network, o addirittura vanno a cercare lo spot televisivo su Internet, per poi condividerlo sui propri spazi social”.

L’onnipresenza di internet, insomma, giova alle aziende perché ne intensifica l’immagine: “in un negozio – si legge nella ricerca – il consumatore convergente ottiene abitualmente le informazioni su marche e prodotti proprio come gli accade con la pubblicità, ma con un’intensità e un coinvolgimento personale più forte”.

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Linda Iulianella

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