I dati dell’Agenzia delle Entrate registrano, dopo anni difficili, un trend di nuovo positivo del mercato immobiliare: cresce del 4,1% il settore residenziale.

In questi ultimi mesi, è aumentato il numero degli italiani che, per comprare casa, hanno provato a confrontare i mutui più vantaggiosi presenti sul mercato, grazie anche alla maggiore facilità nel trovare il finanziamento più consono alle proprie esigenze: insieme alle domande di finanziamento sono cresciute le erogazioni e si sono anche abbassati i tassi di interesse medi. Ci si aspettava quindi una ripresa del mercato immobiliare che, come è noto, va sempre a braccetto con quello dei mutui. Dopo le annate nere che dal 2007 si sono susseguite, finalmente, nel primo trimestre del 2014 il segno positivo è tornato nei dati riguardanti le compravendite immobiliari.

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Lo dicono i numeri dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate: dopo bollettini trimestrali che ogni volta registravano perdite anche a due cifre negli scambi immobiliari, finalmente la ripresa è arrivata. Anche se è giusto ammettere che è ancora presto per indicare in queste statistiche una vera e propria inversione di tendenza: i dati infatti risultano influenzati dallo slittamento di una parte dei rogiti al nuovo anno per sfruttare la più conveniente imposta di registro.

Nei primi tre mesi dell’anno quindi il mercato immobiliare italiano in generale cresce dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A mostrare i risultati migliori sono comunque il settore residenziale e quello commerciale che registrano, rispettivamente, un +4,1% e un +4,7%. Soffermiamoci brevemente sul comparto che ci interessa maggiormente, ovvero quello degli immobili a uso residenziale: il mercato immobiliare delle abitazioni ha fatto segnare 98.403 transazioni nei primi tre mesi, in crescita, come si diceva del 4,1% rispetto al primo trimestre 2013.

Dal punto di vista regionale a trainare la crescita sono il centro con un +10,5% e il nord con un +4,7%, resta invece negativo il sud, con ancora una leggera flessione dell’1,6%, comunque inferiore rispetto ai crolli dei mesi precedenti. Proseguendo la nostra carrellata geografica, sono i Comuni non capoluogo ha mostrare i dato peggiore con un’aumento delle compravendite immobiliari solo del’1,7%, mentre i numeri più incoraggianti si sono registrati nei capoluoghi di Regione (+8,8%) e in particolare in quelli del centro (+17,3%).

Andando ancora di più nel dettaglio, sulla vetta della classifica troviamo Bologna (+29,2%) seguita da Genova (25,3%) e Roma (21,4%). Cresce a doppia cifra anche Torino (+10,8%) mentre Firenze si ferma a un +9,7%. Più contenuto il miglioramento del mercato immobiliare a Milano dove la crescita non ha superato il 3,4%. Mostrano invece ancora segno negativo alcune città del sud, dove la crescita in generale non ha ancora raggiunto il segno più: Palermo perde un punto percentuale mentre Napoli crolla ancora con un -25,2%. Questo dato così pesante, tuttavia, è in parte giustificato dalle dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico del Comune, tant’è che l’hinterland napoletano invece, mostra un +4,1%.

Oltre al residenziale tuttavia anche gli altri comparti del mercato immobiliare crescono. Il commerciale ha fatto registrare un aumento del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre non vanno altrettanto bene il produttivo e il terziaro (uffici e sedi di banche e finanziarie) che mostrano ancora trend negativi: perdono infatti, rispettivamente, lo 0,8% e il 10,3% dei volumi di scambio. Tirando le somme di tutti questi dati, è corretto ben sperare per quello che un forte segno di ripresa che dovrebbe comunque essere confermato nei prossimi mesi perché si possa veramente parlare di crescita stabile del mercato immobiliare.

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Linda Iulianella

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