In tempo di crisi andare al supermercato può essere una esperienza “difficile” e oggi cerchiamo di capire se ci può essere qualcosa per sentirci un po’ più ottimisti. Le nostre decisioni d’acquisto non sono sempre così “libere” come sembra e, spesso, siamo indotti a comprare anche quello che non ci serve: conoscere alcuni meccanismi di condizionamento ci aiuta a scegliere meglio e risparmiare sulla spesa.

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Sono certo che ne hai già sentito parlare: i supermercati sono disseminati di stimoli persuasivi che ci inducono a fare la spesa come vogliono “loro” e non come vogliamo noi. Lo scopo di questo insieme di tecniche è solo uno: farci spendere più del necessario e quindi guadagnare di più!

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Se la vediamo dal loro punto di vista è anche “corretto”: cercano di fare il loro interesse e usano la comunicazione a loro vantaggio. In tempi normali questo leggero condizionamento non ci disturba, ma quando sarebbe meglio risparmiare anche pochi euro è bene conoscere questi “trucchi” e saperli evitare.

Ma quali sono questi “trucchi mentali” usati per farci spendere di più?
Un classico trucco è quello di posizionare certi prodotti molto ricercati (come le uova o lo zucchero) in luoghi semi-nascosti, in modo tale che per trovarli si debba fare un bel giretto di tutto il supermercato e così essere maggiormente esposti alle “tentazioni”, facendoti acquistare qualcosa più del previsto.

Nelle corsie i prodotti che dovrebbero essere venduti di più sono messi alle altezze più comode e più in vista, mentre quelli più economici sono messi in alto o in basso, dove più difficilmente “cade” lo sguardo (e dove sono più scomodi da raggiungere).

Il più mentale dei trucchetti è quello del prezzo finale rispetto al prezzo al chilo: si espongono due prodotti simili, chiamiamoli A e B, ma che hanno prezzi molto diversi e si presentano in formati diversi. Ad esempio A costa 10€ al chilo mentre B ne costa 15 e quindi è più caro del 50%. Per far apparire che B sia meno caro di A, si presenta una confezione di B da 75 grammi che quindi costerà 1,12€, mentre la confezione di A la si presenta da 125 grammi e quindi al prezzo di 1,25€. Dato che il prezzo scritto in grande è quello finale, noteremo che A costa 1,25€ mentre il prodotto B “solo” 1,12€, invitandoci a prendere quello (pensando anche di risparmiare sulla spesa), senza renderci conto che in realtà abbiamo preso comunque un prodotto del 50% più caro!

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Altro vecchio trucco è quello di mettere prodotti golosi e di piccolo prezzo davanti alle casse, in modo che i bambini li vedano, li chiedano insistentemente e le mamme (magari per non farli piangere) siano costrette a comprare. Alle volte si tratta di una piccola cifra, 1 o 2 € in più, ma che su una spesa complessiva di 20€ rappresenta pur sempre un 10% extra!

In effetti pare proprio che lo scopo basilare di tutti questi trucchi mentali sia quello di farci spendere da un 10 ad un 20% in più del dovuto, che per il supermercato di turno rappresenta sicuramente un obiettivo ottimistico!!

In linea di massima, conoscere un po’ di questi argomenti può aiutarci a spendere meno e alle volte la sola consapevolezza è più che sufficiente. Nello specifico dei 4 trucchi che abbiamo illustrato, si possono annullare così:

1) se non sai dove sono le uova o lo zucchero (o se li hanno spostati), chiedi immediatamente al personale dove sono e non girare a vuoto,
2) controlla le etichette dei prodotti più in basso e se fai fatica a chinarti chiedi aiuto al personale,
3) guarda sempre il prezzo al chilo che per legge deve essere indicato nell’etichetta sullo scaffale e se non è chiaro fatti spiegare come è scritto,
4) se fai la spesa con i bambini piccoli, portati da casa delle caramelle ma soprattutto abituali che il tuo NO va rispettato!

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Insomma, possiamo essere più ottimisti per le nostre spese? Se da domani ci fosse uno sconto generale del 10% lo saresti? Credo di sì.

Sebastiano Todero

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Sebastiano Todero

Sebastiano Todero

Sebastiano Todero è un formatore e psicologo del lavoro, appassionato di molti temi sulla crescita personale. E' autore della rubrica Lunedì con l'Amico Ottimista su BuoneNotizie.it e del libro Un'Amico Ottimista.

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