Dal fascicolo sanitario agli ambulatori, le aziende innovative sostengono una sanità che cambia

Quando consultiamo il nostro fascicolo sanitario direttamente dallo smartphone, prenotiamo online una visita medica presso una struttura pubblica o privata o controlliamo la frequenza cardiaca sullo smartwatch durante una corsa, stiamo di fatto utilizzando soluzioni medicali e strumentazioni biomedicali.

Soluzioni spesso studiate da startup che si affacciano sul mercato con l’obiettivo di migliorare la salute delle persone attraverso la ricerca e l’innovazione o da aziende già avviate che forniscono soluzioni tecnologiche e dispositivi digitali a supporto di pazienti e addetti ai lavori.

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Lo sviluppo di tali soluzioni richiede diverse fasi di ricerca e di sperimentazione che sono alla base dei progetti d’impresa innovativi protagonisti del mercato del Digital Health.

Lavoro: i numeri di un settore “in salute”

L’obiettivo di «assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età» era già stato individuato nel 2015 dall’ONU come terzo pilastro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Oggi, quasi al termine del 2021, lo scenario post-pandemico pone in evidenza non solo la necessità di un accesso indifferenziato alle cure essenziali, ma anche l’importanza di riorganizzare i sistemi sanitari nazionali nel segno di una maggiore flessibilità.

Il mercato delle aziende private che operano nel settore della salute è vasto: in Italia, nel 2020 Confindustria ha registrato un valore di 16,7 miliardi di euro soltanto per il settore dei dispositivi medici, per un totale di più di 4.000 realtà attive tra sviluppatori, produttori e distributori di strumentazioni medicali. Gran parte di questo mercato si impegna a rispondere alla domanda del settore pubblico, la cui spesa annua rappresenta una costante di bilancio.

Progetti d’impresa innovativi per una sanità agile e accessibile

Le esigenze del sistema sanitario mutano costantemente, costituendo così il viatico di progetti d’impresa in grado di innovare la sanità attraverso la ricerca e l’impiego della tecnologia. Ecco spiegato perché Statista.com attribuisce al settore mondiale del Digital Health un valore di mercato di 660 miliardi di dollari entro il 2025: una realtà in rapida crescita, che può contare sull’ampia richiesta di soluzioni innovative in tutti i campi della salute, dalla virologia alla neurologia, dalla psichiatria alla fisiatria, fino all’oncologia. Ad esempio, meno di un anno fa l’Istituto Nazionale dei Tumori ha messo a punto un sistema digitale automatizzato in grado di programmare i cicli di terapia e i controlli periodici dei pazienti, che ha permesso di ridurre i tempi di attesa dell’85%.

Non sono solo le branche della medicina a giovare dell’innovazione tecnologica. In ambito sanitario, anche l’ambito amministrativo per le procedure gestionali e informatiche si serve di nuovi software e dispositivi utili a digitalizzare le pratiche di accesso alle cure e di monitoraggio delle terapie, con notevoli vantaggi per pazienti, caregiver e personale sanitario. Tra i benefici: risparmio di tempo, accesso più rapido e completo alle informazioni e maggior tutela dei dati sensibili. Rispetto alla raccolta dei dati ai fini della ricerca sulla salute, per esempio, la startup Paginemediche.it ha recentemente supportato l’Unità di Ricerca Medicina Predittiva e Preventiva dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma a monitorare l’andamento pandemico.

La ricerca che produce salute

I costi della ricerca rappresentano una voce di budget importante nel settore della Digital Health, sia per le aziende di lungo corso, che per le startup, la cui formula è spesso foriera di novità e rilancio in diversi settori. Il reperimento e il mantenimento dei fondi di investimento pubblici e privati spinge le aziende, soprattutto le startup, a divulgare dettagliatamente gli intenti e il valore degli studi di settore, creando spesso un contesto di interesse per la comunità.

È il caso del Lean Award, il premio tutto italiano destinato ai progetti di rilancio della sanità, che l’11 novembre 2021 concluderà la sua quarta edizione con oltre 100 concorrenti tra startup e progetti d’impresa di altrettante aziende sanitarie, pubbliche e private, da tutte le regioni italiane.

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Chiara Iaquinta

Chiara Iaquinta

Chiara Iaquinta, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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