Le banconote resisteranno o soccomberanno alla moneta elettronica o a quella digitale, cardless? Nell’articolo, un confronto tra banconote e moneta elettronica. Una disamina di pregi e difetti, su entrambi i fronti. Infine, un cenno all’Euro Digitale (CDBC).

Banconote a confronto con moneta elettronica

Le banconote sarebbero maggiormente correlate al rischio rapine: in una recente dichiarazione, Beppe Grillo ha commentato favorevolmente l’assenza di rapine in Danimarca nell’anno 2022. In un post dal titolo “Danimarca: primo anno senza rapine in banca grazie al cashless”, pubblicato sul Blog delle Stelle in data 4 gennaio 2023, Grillo ha infatti dichiarato: “La Danimarca ha registrato il suo primo anno senza rapine in banca, poiché l’uso di banconote è diminuito negli ultimi anni. Prendiamo esempio, sicuramente uno dei tanti motivi in più per essere una società cashless.

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I vantaggi della moneta elettronica

I Paesi scandinavi sono tra i maggiori fruitori di pagamento elettronico (attraverso carte di credito, debito e carte-conto, con iban). Secondo stime del Centro Studi Confindustria, risalenti al 2019, la Finlandia è risultata nel 2017 la prima nazione europea per utilizzo di carte di pagamento in Europa.
In un confronto tra banconote e moneta elettronica, occorre valutare una serie di aspetti. La tendenza a preferire i pagamenti elettronici rispetto a quelli tradizionali è sottesa a questioni generazionali, di praticità e velocità d’uso e di gestione. I pagamenti elettronici sono, infatti, la forma di pagamento più utilizzata dagli individui nati tra gli anni ’80 e i primi anni 2000, che ne hanno incrementato l’uso nel periodo post-pandemico. La moneta elettronica dematerializza le banconote, rendendole meno necessarie. Le carte di credito e debito si possono bloccare, in caso di smarrimento.

Le spese effettuate sono tracciabili. Il flusso di denaro, dall’acquirente all’esercente, è monitorato costantemente. Dal punto di vista fiscale, quest’ultima osservazione rappresenta un punto di forza per il fisco. Le carte di credito e debito sono emesse da società terze alle banche e, come tali, considerate dei prodotti: si acquista e si utilizza un servizio a patto, nel primo caso, di avere un sufficiente merito creditizio.

Italia cashless vs. banconote

Il Piano Italia Cashless è stato varato dal governo Conte con l’obbiettivo di incentivare e aumentare i livelli di utilizzo della moneta elettronica in Italia (e scongiurare, in secundis, l’evasione fiscale). Il Piano prevedeva l’introduzione di un rimborso (cashback) del 10% sulle transazioni effettuate con moneta digitale per un importo massimo di 150 euro. Il Piano prevedeva anche un super cashback di 1500 euro. Per gli esercenti l’attuazione del piano ha imposto, in maniera radicale, una ancor più marcata digitalizzazione tramite l’utilizzo dei POS e il ricorso a nuovi registratori di cassa.

Il governo della prima premier donna della storia d’Italia, Giorgia Meloni, ha discusso a lungo sul tema del tetto all’utilizzo del contante. Nell’ultima Finanziaria si è deciso di lasciare la soglia a 5000 euro. Soglia che potrebbe essere rimessa in discussione nel futuro.

Prescindendo da osservazioni di tipo meramente politico, occorre notare l’importanza delle banconote come tali: il professor Beppe Scienza, omonimo del Grillo di opposta opinione, nel suo libro “Viva i Contanti” fornisce alcuni spunti di riflessione.

Banconote e moneta elettronica: punti di forza delle banconote

Le banconote non sono socialmente divisive: possono essere possedute da tutti, indistintamente (non per niente, gli anglosassoni definiscono “la paghetta” pocket money, denaro in tasca). Le banconote non contribuiscono alla diffusione di malattie, contrariamente a quanto si pensasse e non sono soggette a commissioni. Prevengono dal rischio di fallimento, comune ai Titoli di Stato, rappresentando così una fonte di diversificazione degli investimenti. Rappresentano, inoltre, una riserva di valore per la Banca Centrale che le stampa e possono essere utilizzate come mezzo di pagamento anche da coloro che, a causa di insoluti nel pagamento di assegni o nel rimborso delle carte di credito, sono stati segnalati dalle banche alla Centrale d’Allarmi Interbancaria.

La moneta digitale

Quale potrebbe essere un mezzo di pagamento terzo rispetto a moneta elettronica e moneta contante? La tecnologia ha pensato a soluzioni ulteriori, non troppo futuristiche ed economicamente sostenibili. Alcune soluzioni sono, ad esempio, prestatori di servizi di pagamento – es. PayPal, Klarna – con soluzioni BNPL (Buy Now, Pay Later) che prevedono rateizzazioni degli importi, a interesse quasi pari a zero (perfetto per gli acquisti online e per chi sceglie di non smobilizzare subito grandi cifre). Ci sono anche CDBC (Central Bank Digital Currencies), ovvero monete digitali di Banca Centrale, accessibili alla popolazione. Al vaglio, l’ipotesi di un Euro digitale; infine, app per i pagamenti, come Satispay, startup tutta italiana, che opera da tramite tra i POS degli esercenti e i conti correnti dei clienti, cardless.

In definitiva, il tanto demonizzato utilizzo del contante potrebbe essere l’unica possibilità per permettere agli Stati un’autonomia a livello di politica monetaria.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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