Cosa succede se una pandemia ci impedisce di fare le stesse cose di sempre? Che risultati ci dobbiamo aspettare? Eccone alcuni.

“La follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”.

Einstein

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Le sfide maturano e consapevolizzano l’uomo e dopo questa schiacciante vittoria della natura sugli umani, ci si augura che tenderemo verso atteggiamenti meno invasivi e più rispettosi nei suoi confronti. Questa pandemia ci ha fatto scoprire o riscoprire nuovi modi di approcciarsi alle cose, alle persone, alla routine quotidiana, che si stanno protraendo in questa fase dopo Covid-19.

Nuove abitudini

C’è chi si è cimentato con ricette culinarie mai provate prima, scoprendo gratificazioni e approvazioni a cui difficilmente rinuncerà anche in futuro, e chi ha riscoperto tradizioni come la panificazione, che sembrava un rito ormai perso.

Il fatto che per molte settimane i nostri movimenti siano stati limitati solo nei comuni di residenza ha incentivato gli acquisti a corto raggio, costruendo e fidelizzando clienti alle piccole realtà commerciali locali.

La pandemia ha poi spinto anche i più scettici ad avventurarsi al mondo di internet. Secondo i dati del Consorzio Netcomm, il digital hub italiano per l’evoluzione delle imprese verso i consumatori digitali nel mondo, da inizio 2020 sono oltre 2 milioni i nuovi utenti che hanno fatto acquisti online. Se da una parte è cresciuto il pubblico, dall’altra sono cresciuti i negozi che hanno iniziato a destreggiarsi con l’e-commerce. Molte persone hanno sperimentato siti nuovi, e ciò ha rotto il monopolio dei giganti di internet creando una distribuzione degli introiti.

Tecnologia a distanza

Sul lavoro molto è cambiato: si è compreso che le riunioni e le conferenze possono essere affrontate anche a distanza o addirittura in vacanza, riducendo cosi costi di viaggio, vitto e alloggio.

La tecnologia a distanza, inoltre, ha fatto breccia nella medicina. Durante la pandemia è servita a tenere in contatto pazienti con parenti e oggi, dopo il Covid, avendo fatto i medici molta pratica, si è aggiunta la possibilità di seguire i pazienti a distanza con la telemedicina, dimostratasi uno strumento molto utile a combattere gli affollamenti negli ospedali.

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Elbasan Mehmeti

Elbasan Mehmeti

Elbasan Mehmeti, 28 anni, ex profugo della guerra del Kosovo, appassionato di psicosomatica, filosofia, letteratura e religione, collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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