Torna come ogni anno, nella notte tra sabato e domenica dell’ultimo weekend di ottobre, l’ora solare, che prenderà il posto dell’ora legale. Le lancette dell’orologio dovranno essere tirate indietro di un’ora, dalle 3 alle 2 del mattino, tra sabato 25 e domenica 26. Si guadagnerà così un’ora di sonno anche se solo per la prima notte: perderemo un’ora di luce al pomeriggio, che guadagneremo la mattina. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo, quando si rifarà il cambio e torneremo a spostare in avanti le lancette.
L’impatto psicologico del cambio dell’ora
Il passaggio dall’ora legale a quella solare comporta delle ricadute sul benessere psicologico delle persone anche a causa della diminuzione delle ore di luce diurna. Le principali conseguenze, che possono essere osservate principalmente nei bambini e negli anziani, possono manifestarsi come una sensazione di maggiore spossatezza, affaticamento, disturbi del sonno i primi giorni, irritabilità e malumore causati fondamentalmente dalla stanchezza.
È molto importante, quindi, avere sempre un pieno controllo a livello psicologico e sapere che si tratta di uno stato temporaneo, Ê questione di pochi giorni e basta un piccolo cambiamento nella routine giornaliera per farlo scomparire.
A cosa serve l’ora legale?
Principalmente, essa serve a ridurre i costi energetici, poiché il maggior numero di ore di luce solare comporta un minore consumo di elettricità. Secondo le stime di Terna pubblicate lo scorso marzo, durante il periodo di validità dell’ora legale, l’Italia ha registrato un risparmio di circa 100 milioni di euro, grazie a un consumo di energia elettrica inferiore di circa 330 milioni di kWh. Questo beneficio economico ha anche un impatto positivo sull’ambiente, con una diminuzione di circa 160mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Abolizione del cambio dell’ora: il dibattito
Tra luglio e agosto del 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora e quasi 5 milioni di cittadini dell’Unione europea hanno risposto a una consultazione, promossa a tale scopo dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia: a esprimersi favorevolmente è stato il 76% dei votanti. Alcuni Paesi dell’Europa del nord hanno avanzato una prima istanza di cancellazione, ma gli Stati membri dell’Unione europea non hanno ancora deciso se mantenere o abolire l’ora solare.
Dal 2019, il Parlamento dell’Unione Europea ha votato per fermare i cambi di ora semestrali, consentendo a ciascun Paese di scegliere se adottare permanentemente l’ora solare o quella legale. Tuttavia, il processo è stato interrotto dalla pandemia, che ha portato a un congelamento delle discussioni. Inoltre, con le conseguenze della guerra in Ucraina, la crisi energetica e le speculazioni del mercato, c’è anche chi ha invocato la necessità di istituire l’ora legale tutto l’anno.
Attualmente non esiste alcun accordo comune tra gli Stati membri dell’UE: i Paesi del Nord tendono a preferire un’adozione continua dell’ora solare, mentre quelli del Sud mostrano una preferenza per l’ora legale.
I benefici dell’ora solare
Spostare le lancette in avanti di 60 minuti consente di avere un’ora di luce in più e questo significa accendere la luce di case, uffici, industrie e strade per meno tempo. Il vantaggio si può notare specialmente nei mesi autunnali e primaverile e questo perché durante l’estate fa buio più tardi e, quindi, l’ora guadagnata cade quando la maggior parte dei luoghi di lavoro hanno chiuso. Irrilevante, invece, l’impatto sugli altri consumi elettrici, come lavatrici, lavastoviglie, forni e simili.
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