[:it]L’industria dei media si sta finalmente svegliando. O meglio, si è svegliata all’estero ma in Italia è ancora in un profondo letargo. 18 anni fa esistevano pochissimi progetti editoriali, nel mondo, ad occuparsi di attualità in chiave positiva. In Italia c’era BuoneNotizie.it, che ho fondato nel 2001 spinto dalla stessa visione che ho ancora oggi.

Poi circa 10 anni fa, due ricercatrici hanno finalmente classificato, schematizzato e definito un nuovo modello chiamandolo “giornalismo costruttivo”, che io considero un’evoluzione di quello che avevo adottato fino a quel momento e che le due ricercatrici hanno definito “giornalismo positivo” come hanno evidenziato in questo schema (clicca per ingrandirlo):

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Tra i grandi media italiani, ancora nessuno sa cosa sia il giornalismo costruttivo. Chi ne parla lo fa a sproposito, confondendolo con le “buone notizie”. In Nord Europa e negli Stati Uniti invece il giornalismo costruttivo è già diventato un mega-trend: colossi come New York Times, Huffington Post, BBC, The Guardian, le tv di stato nord-europee e molti altri, hanno già adottato con successo questo nuovo modello.

Vogliamo cogliere un momento favorevole. Si sa, l’Italia arriva sempre 5 o 10 anni dopo che gli altri hanno già innovato: non è più il tempo dei grandi inventori come Leonardo da Vinci, Guglielmo Marconi, o Adriano Olivetti: gli italiani oggi preferiscono copiare le idee che hanno già avuto successo altrove, come fu per il Grande Fratello, nato in Olanda. Ne sa qualcosa anche il nostro Corriere della Sera, che nel 2017 ha lanciato l’inserto “Buone Notizie”. Ma su questa storia scriverò un articolo a parte.

Noi vogliamo esserci! Non sappiamo quando finalmente anche gli editori italiani si sveglieranno. Noi vogliamo farci trovare pronti quando questa rivoluzione arriverà anche nel nostro “bel paese”! E sono certo che arriverà. Ecco dunque cosa abbiamo pensato di fare… Scopri di più![:]

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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