Lo sai che oggi stiamo vivendo probabilmente nell’era più pacifica della storia della nostra specie? Non lo dico io, ma Steven Pinker, professore di psicologia all’Università di Harvard (nella foto qui sopra insieme a Bill Gates), che nel suo recente libro Illuminismo adesso analizza come la realtà sia ben diversa da quella che viene rappresentata dai mass-media. Nel nostro Paese stiamo assistendo ad un periodo di pace ininterrotta da più di 70 anni. L’ultimo conflitto che ci ha coinvolto direttamente è stata la Seconda Guerra Mondiale.

L’umanità è progredita in modo esponenziale in ogni campo, in particolare negli ultimi 250 anni, ovvero a partire dalla rivoluzione culturale iniziata con l’illuminismo e i progressi scientifici, umanistici e tecnologici. Salute, ricchezza, felicità, benessere, aspettativa di vita, qualità della vita, mortalità infantile, educazione, istruzione, diritti civili, libertà, uguaglianza e così via: ciascuno di questi ambiti è cresciuto e migliorato fino alla straordinaria evoluzione a cui ha assistito la nostra specie e che vediamo oggi.

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Questo non significa che tutti i problemi siano stati risolti, e che non ne sorgeranno di nuovi, insieme alla nostra evoluzione. Sebbene la pace nel mondo sia aumentata drasticamente negli ultimi secoli, esistono ancora numerosi conflitti in diversi continenti, alcuni dei quali dominano i titoli e le pagine di giornali e telegiornali, dandoci l’impressione di vivere in un mondo che va a rotoli.

Ma non è affatto così! Vuoi sapere la verità? Scoprila qui…

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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14 Commenti

  • Antonio ha detto:

    Sono perfettamente d’accordo! Al tempo di Dante a 45/50 anni si era vecchi. Oggi i centenari sono numerosi e vispi. Questo è il migliore dei mondi possibili. Non è vero ma ci credo!

  • Silvio Malvolti ha detto:

    Grazie per l’esempio Antonio. Ne parleremo in uno dei prossimi articoli!

  • angelo poggi ha detto:

    Grazie per questo bell’ articolo.
    Penso che inoltre mai come ora, grazie alla diffusione della tecnologia, si stia diffondendo una rivoluzione planetaria silenziosa, di persone che hanno acquisito la consapevolezza universale di appartenere ad un unico sistema in cui ognuno è causa ed effetto dei suoi comportamenti, e non teme i condizionamenti dei mass media ma agisce in modo virtuoso spinto solo dalla sua propria convinzione di essere nel giusto, proprietario ma anche servitore di tutto quello che lo circonda.

  • Bruno ha detto:

    Ho 68 anni e voglio fortissimamente credere che “questo” mondo sia migliore di quanto non sia stato negli ultimi 200 anni ed è per mantenere questo che vorrei che i “comunicatori” ed i “governanti” fossero più ONESTI e volessero più bene alla specie cui appartengono anche informando i propri simili ONESTAMENTE.

  • Algeri Luca ha detto:

    Sono d’accordo, il problema è sempre la conoscenza, il sapere, le notizie vanno riparametrate ai luoghi ed ai tempi, oggi una tempesta fa notizia, ma ci sono sempre state, solo che prima non si veniva a sapere in giro.

    Infine purtroppo la brutta notizia fa più notizia di una bella. Che animo becero che abbiamo…

  • Silvio ha detto:

    Ciao Angelo, credo che tu stia parlando di una minoranza. Da un lato è vero che alcuni utenti, quelli più evoluti, sono in grado di riconoscere le distorsioni dei media e ne sono quindi immunizzati. Per la massa purtroppo questo non vale: per verificarlo mettersi a parlare con un gruppo qualsiasi di persone e noterai che tranne rare eccezioni sono tutti convinti di ciò che prevale sui media. E la cosa è davvero triste.

  • Silvio ha detto:

    Ci stiamo lavorando Bruno ;-) Continua a seguirci! Qui hai trovato ciò che cerchi!

  • Silvio Malvolti ha detto:

    Ciao Luca, è vero: oggi abbiamo molti più mezzi di informazione, quindi più notizie. Questo porta a un sovraffollamento di informazioni e in un ambiente competitivo come quello del mercato delle notizie, chi grida più forte riesce a farsi notare.

    Il fatto che una cattiva notizia faccia più clamore di una buona è dovuta a ragioni ancestrali: quando vivevamo nelle caverne, sapere che qualche belva feroce là fuori ti stava aspettando per sbranarti era fondamentale per la sopravvivenza. Oggi non è più così: non è dalla natura che ci dobbiamo difendere, ma dalla società. Il nemico non è più il leone, ma lo straniero, o il diverso. Questo ti porta a credere che noi essere umani abbiamo un animo becero. Ma non è così per la stragrande maggioranza: come si suol dire, ha sempre fatto più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce!

  • Attilio Loiacono ha detto:

    E’ assolutamente vero che l’umanità è migliorata negli ultimi secoli. Al tempo stesso non possiamo nascondere il fatto che il mondo è pieno di pesanti ingiustizie e conflitti. Quindi bisogna affrontare tutto ciò con realismo e con la speranza che tutto il male presente nel mondo odierno possa essere debellato ed eliminato.

  • ALFONSO ha detto:

    Concordo con questa visione. I mezzi di comunicazione amplificano a dismisura la percezione delle notizie spiacevoli.
    Le buone notizie fanno poco notizia, vendere le brutte fa mercato.
    ostengo da molto tempo che esiste un popolo pacifico senza territorio, senza bandiere e inni, presenti sulla Terra a macchia di leopardo che è la maggioranza. Silenziosa e dedita al valore del bene, è gente unita da un filo colorato invisibile, mam ch ec’è. Io mi sento connesso con essi.
    Un saluto di pace a tutti.

  • Sergio ha detto:

    Una delle notizie più belle, secondo me, per banale possa sembrare è che ogni individuo in questo pianeta ha in se il potere della scelta.
    Quante volte di fronte ad un telegiornale o ad una trasmissione socio-politica ci sentiamo senza potere, senza futuro, incapaci e quant’altro…beh la buona novella è che noi stessi, individualmente siamo gli artefici del nostro destino, se poi scegliamo di “delegare” la nostra vita in mani che dovrebbero assicurarcela in modo dignitoso, ma poi si rivelano alquanto false e tendenziose ok…potremo sempre scegliere di nuovo, magari diversamente, magari di non dar più delega, magari prendere in mano la nostra vita e cercare di non lasciarcela manipolare ne fisicamente, ne politicamente, ne economicamente o spiritualmente..è tutto li nelle nostre mani e questo potere nessuno potrà mai togliercelo.

  • Francesco R. ha detto:

    Tutto giusto, ma forse lo circoscriverei all’occidente e alle potenze orientali. Non credo, ma posso sbagliarmi, che lo stesso valga in tutto il mondo. Il prezzo di tutte queste cose bellissime è alto ma non pagandolo noi direttamente non ce ne accorgiamo. Diritti, pace e prosperità negli ultimi 70 anni non credo siano le parole chiave in Yemen, Afganistan, Iraq, Nigeria,
    Libia, Siria e Palestina (per citare i più famosi). Sicuramente in Italia ed Europa si, ma credo sia doveroso appunto confinare questo momento positivo.
    Non voglio essere negativo o smorzare l’entusiasmo ma credo che sia difficile essere davvero felici quando il prezzo di questa felicità lo pagano altri disperati.

    A presto,
    Francesco

  • Flora Grassivaro ha detto:

    Effettivamente i progressi tecnologici, la scienza le attività industriali ecc sono state molto incentivate…. molte popolazioni però sono ancora afflitte da malattie, fame, ingiustizia e guerre.
    Penso che il mondo in certi sensi sia migliorato ma credo anche che debba esserci una rivoluzione del cuore per educare tutti a condividere e imparare a pensare non solo a se stessi

  • Fede ha detto:

    Purtroppo la mia visione è, in definitiva, più pessimista: oltre ai continui e palesi danni climatici che, ormai pare evidente, non siamo riusciti come società a limitare e quindi andranno peggiorando, noto anche un deciso peggioramento nei rapporti umani, da quelli banali e quotidiani a quelli più seri e complessi. Ripensando ai ridicoli cartelli (dico ridicoli perchè è una frase retorica frequentissima nei film americani) durante il covid “andrà tutto bene” c’è da dire che esattamente al contrario i rapporti sociali recentemente sono deteriorati, sembra che la gente esca di casa già pronta a litigare anche per questioni futili. Il livello medio di qualità (competenza, interesse, lungimiranza, anche semplice buon senso) della politica è drasticamente calato, e continua a farlo, al di là delle divisioni di parte. Gli interessi privati e personali dominano quasi tutti gli ambiti della vita, c’è un aumento di burocrazia che la tecnologia non ha semplificato, anzi ha contribuito a peggiorare, per l’uso che ne viene fatto, l’educazione e la sanità sono aspetti diventati invisibili di cui nessuno più si occupa… Sono io che vedo solo il bicchiere mezzo vuoto? E’ possibile, ne sarei anche felice, ma la mia non è una impressione en passant, ma è frutto di osservazioni e considerazioni fatte nel tempo. Ho l’impressione che la società in cui viviamo e che stiamo costruendo, o meglio che si sta sviluppando (ed uso questo verbo per non usare, volutamente, progredire, evolvere e simili accezioni positive) non sia più a misura d’uomo.