Nell’editoriale di venerdì scorso, dal titolo piuttosto eloquente (puoi rileggerlo qui: Vuoi sapere la verità? Stai vivendo nell’epoca migliore di sempre!) ho citato Steven Pinker, professore di psicologia all’Università di Harvard, uno dei sostenitori più “illuminati” (è proprio il caso dirlo) del bicchiere mezzo pieno.

Diamo infatti per scontati molti dei progressi che abbiamo raggiunto negli ultimi secoli. Problemi che prima erano di difficile soluzione, oggi sono stati quasi completamente risolti. Ad esempio il nostro sostentamento alimentare, cioè la necessità di nutrirci.

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Basti pensare che nell’Ottocento anche i più privilegiati potevano avere poco o nulla di cui nutrirsi se il raccolto non era buono. Oggi, invece, questo problema risulta essere per gran parte superato anche nei Paesi in via di sviluppo, come la Cina, che da questo punto di vista oggi sono totalmente autonomi. Infatti, oggi in Cina ogni persona ha accesso a circa 3100 calorie al giorno, quando tra il 1940 e il 1970 l’apporto calorico medio per ogni persona era pari a 1500 calorie circa.

Oggi, semmai, il problema sembra essere quello opposto: l’obesità. Ma, come scrive lo stesso Steven Pinker nel suo ultimo libro, non è il peggior problema che possa esistere.

Pensate ad esempio all’aspettativa di vita. Lo sapevi che nella metà del XVIII secolo nel mondo l’aspettativa media di vita era di (soli) 29 anni? E’ a partire dal XX secolo che è aumentata senza più fermarsi. E questo grazie al progresso, che non consiste in altro che trovare le soluzioni ai problemi che di volta in volta si incontrano, come le malattie e la carestia.

In poche parole, ognuno di noi ha molti più anni da vivere rispetto a quelli che avevano le persone della nostra età negli anni e secoli passati. In particolare, in Italia secondo i dati Istat, l’aspettativa di vita per gli uomini è di 80,8 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne. Ti sembra poco?

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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6 Commenti

  • mario ha detto:

    Vivere più a lungo è una buona notizia solo se gli ultimi anni sono caratterizzati da una accettabile qualità della vita. Malattia e solitudine, che spesso accompagnano le persone anziane, non contribuiscono ad una buona qualità di vita

  • Franca Piromallo ha detto:

    È bello pensare di poter vivere ancora un po, di vedere i figli ed i nipoti realizzarsi.
    Credo però che dobbuamo invecchiare bene per fare in modo di non essere di peso alla famiglia. L soeranza per me è di avere il senno e di poter provvedere a me stessa wenza dover dipendere, ma non per orgoglio solo per non essere di disturbo ai figli e alle nuore. Poi si sa che la medicina ha fatto passi da gigante e se siamo capaci di essere moderati e non abusare nel cibo possiamo vivere nel migliore dei modi. Auguri a tutti!

  • Patrizio ha detto:

    Buonasera a tutti questo orgomento mi tocca da vicino perché l’obesità è il male dei passati anni e quelli avvenire. Perché… Aumenta i diabetici, problemi cardiaci, colesterolo. Oggi mangiamo zucchero su qualsiasi prodotto di conservazione. Alimentarsi e diverso da nutrirsi. Il Dott De Angelis docente universitario dell’Aquila e responsabile sportivo del coni sostiene che oggi per una buona alimentazione e nutrizione esistono prodotti che permettono questo, insieme ad una semplice attività fisica. Io ho e utilizzo i prodotti che lui mi ha consigliato e ho trovato migliorie su quanto detto, ma sopratutto tanta energia. Comunque grazie di far parte di buone notizie. ❤️ Patrizio Polverosi.

  • Raffaella ha detto:

    Conoscevo il libro di Pinker ed è assolutamente un must. Molto documentato e interessante, cambia il nostro modo di vedere le cose. Grazie per avermelo ricordato

  • pierpaolo ha detto:

    grazie della notizia ,l sarebbe bello miglioraRE ANCHE I RAPPORTI UMANI , li mi sembra che siamo spesso carenti e primitivi. Ciao

  • Antonio ha detto:

    Salve a tutti! Cito dall’articolo: “In poche parole, ognuno di noi ha molti più anni da vivere rispetto a quelli che avevano le persone della nostra età negli anni e secoli passati. In particolare, in Italia secondo i dati Istat, l’aspettativa di vita per gli uomini è di 80,8 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne. Ti sembra poco?” La citazione mi serve e come! Nel mese di agosto ho varcato la soglia di ingresso nel quinto ventennio, mia moglie lo farà tra due anni. Mi ritengo un dinosauro digitale perchè ho imparato a leggere e scrivere nella piccola tipografia paterna post-gutenberghiana. Lui, mio padre, è passato a miglior vita a 96 anni e ancora componeva a caratteri mobili e stampava nella pedalina. Io sono diventato un bibliomane, scrivo ogni giorno più alla tastiera che a mano. Lo faccio per capire quello che penso. Secondo questo articolo avrei solo qualche mese di vita. Io penso a quello che diceva Trilussa della statistica nella sua poesia: La Statistica

    Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
    che serve pe fà un conto in generale
    de la gente che nasce, che sta male,
    che more, che va in carcere e che spósa.
    Ma pè me la statistica curiosa
    è dove c’entra la percentuale,
    pè via che, lì, la media è sempre eguale
    puro co’ la persona bisognosa.
    Me spiego: da li conti che se fanno
    seconno le statistiche d’adesso
    risurta che te tocca un pollo all’anno:
    e, se nun entra nelle spese tue,
    t’entra ne la statistica lo stesso
    perch’è c’è un antro che ne magna due.
    Er compagno scompagno:
    Io che conosco bene l’idee tue
    so’ certo che quer pollo che te magni,
    se vengo giù, sarà diviso in due:
    mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni.
    No, no – rispose er Gatto senza core –
    io non divido gnente co’ nessuno:
    fo er socialista quanno sto a diggiuno,
    ma quanno magno so’ conservatore.

    Baci e abbracci!