Oggi come in passato, le notizie rappresentano uno strumento prezioso per creare una società democratica, composta da cittadini informati e partecipi alla vita collettiva.
Tuttavia, per essere veramente informati sui fatti occorre disciplinare il rapporto con i mass media, adottando una sana dieta mediatica che tenga conto della quantità, della qualità e degli effetti che le notizie hanno su di noi. Le informazioni hanno infatti ripercussioni significative sulla salute psico-fisica del nostro benessere personale. Per questo è importante scegliere fonti autorevoli, equilibrate e diversificate, limitando anche il tempo trascorso sulle notizie.
Una ricerca effettuata da Digital News Report 2024 afferma infatti che il 63% degli italiani si informa più volte al giorno e trascorre quotidianamente sui social circa sei ore. La televisione resta il canale informativo privilegiato, scelto dal 50% degli utenti, seguita dai social media (39%), stampa cartacea e radio (4%).
I pro e i contro delle notizie di oggi
I mass media hanno contribuito all’evoluzione del tessuto sociale, favorendo rapporti umani più aperti e la diffusione di culture diverse. Cionondimeno, l’informazione produce anche effetti collaterali. “I media – scrive lo psicologo Enrico Cheli nel libro “Come difendersi dai media” (edizioni La Lepre) – tendono a promulgare una filosofia di vita riassumibile nella massima “bisogna sempre pensare al peggio”.
Le notizie di oggi vertono quasi esclusivamente su guerre, omicidi, cataclismi, al fine di attrarre un numero maggiore di utenti, senza preoccuparsi dell’enorme impatto negativo che hanno sulla nostra capacità di osservare e capire il mondo in modo oggettivo, neutrale, libero da errate percezioni, per non parlare dell’impatto sulla fiducia nei media, in costante calo, e sulla nostra salute mentale.
Uno studio condotto dall’Università della California ha rilevato che immagini e notizie cruente fungono da “amplificatori emotivi”, innescando nei fruitori stati di ansia, stress e paura. I contenuti negativi possono causare anche disturbi del sonno, tristezza, irritabilità, fino a generare apatia negli utenti, vinti dal senso di impotenza verso situazioni che appaiono come le uniche esistenti.
La realtà però è costituita anche da eventi positivi, storie incoraggianti e soluzioni ai grandi e piccoli problemi che ci affliggono, di cui si occupa una parte d’informazione ancora ristretta, ma a cui si può attingere per ispirarsi e coltivare un approccio costruttivo alla realtà e al futuro.
4 strategie per imparare a informarsi con misura e consapevolezza
Essere informati senza farsi contagiare dagli effetti negativi di cattive notizie, spesso raccontate in modo più cruento di quanto non siano davvero, significa anche relazionarsi con i mass media in modo consapevole e misurato, attraverso semplici strategie che ognuno di noi può mettere in campo per fruire di un’informazione più fedele ai fatti e che non sia necessariamente traumatizzante.
- Dosare il tempo dedicando non più di due ore al giorno alle notizie è sufficiente per essere informati senza alienarsi. La sera, durante il pasto, è più opportuno scegliere programmi leggeri o allegri, evitando i telegiornali. Mentre si mangia la psiche si trova in uno stato di maggior disponibilità ad accogliere contenuti dall’esterno e le cattive notizie possono avere un impatto più negativo sia sull’umore che sulla digestione.
- Sviluppare consapevolezza abituandoci ad ascoltare le nostre reazioni emotive davanti a notizie tragiche, evitando intossicazioni emotive. Se al cospetto di una scena cruenta si percepisce un aumento del battito cardiaco o ci si sente pervasi da emozioni negative come frustrazione, rabbia, indignazione, senso di impotenza, ansia, angoscia, e così via, meglio dedicarsi ad altro, come leggere un libro, ascoltare musica o scegliere fonti informative più orientate a evidenziare le soluzioni ai problemi, piuttosto che solo ai problemi.
- Scegliere fonti equilibrate: secondo Cheli, l’utente deve imparare a “bilanciare buone e cattive notizie, leggendo anche notiziari alternativi, che diano ampio spazio alle buone notizie”. Negli ultimi decenni sono stati fatti progressi enormi, è aumentato il senso di responsabilità verso l’ambiente e il volontariato, ma si tratta di argomenti quasi per nulla diffusi dai media. Per informarsi correttamente è bene consultare testate magari meno conosciute, ma più costruttive e aderenti alla verità.
- Rafforzare il contatto con la realtà: la violenza diffusa dalle notizie di oggi può produrre tre tipi di effetti: incitare le persone a essere più violente verso gli altri, infondere in loro paura del prossimo o abituarle alle disgrazie, stimolando cinismo, apatia e scarsa empatia. Ciò rende essenziale mantenere il contatto con la realtà concreta, scegliendo per esempio un giorno preciso della settimana in cui evitare completamente il contatto con i mass media per impegnarsi in attività alternative come praticare sport, andare a un concerto ma, soprattutto, socializzare con gli altri per conservare la propria umanità.
Scopri altre strategie utili sul sito dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo che ha lanciato la campagna “L’informazione può essere pericolosa”.
Come scrive Paulo Cohelo…
“…possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente sostituisce lo sguardo dell’essere umano”.

