Infuria la guerra nel Donbass ucraino e ogni giorno che passa aumentano le tensioni internazionali come le armi e il numero dei morti. Esistono vari argomenti utilizzati per giustificare il conflitto in corso, dalle maggioranze linguistiche oggetto di protezione alle espansioni di alleanze militari. Bastano questi argomenti per comprendere la natura di una guerra come quella nel Donbass?
Il Donbass parla russo per acciaio e carbone
Che i territori oggi sotto controllo russo fossero a maggioranza russofona lo si sapeva. Come lo siano diventati, un pò meno. Le enormi quantità di carbone e acciaio presenti nei territori oggi oggetto di contesa avevano trasformato la regione del Donbass in un centro industriale e siderurgico fondamentale per lo sviluppo dell’economia zarista e sovietica e successivamente in luogo di concentrazione di oligarchi. In un’era di transizione verso energie meno inquinanti, quel carbone probabilmente serve di meno, ma, la geologia, oltre alle terre fertili, nel tempo ha scoperto molto di più.
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SostieniciTerre fertili e rare utili per le società del futuro
Lo sviluppo globale del futuro riguarda da un lato l’alimentazione di oltre dieci miliardi di persone e contemporaneamente, dall’altro, la possibilità di fornirle dei dispositivi necessari per vivere in quel modello di società. Il lato est del fiume Dnipro, è come un cesto pieno di semi diversi per frutti adatti ad ogni stagione. Qui si trovano terre fertili e terre rare, carbone e acciaio, titanio, cobalto, petrolio, gas, oro, uranio e l’ultra ricercato litio.
L’Ucraina è un territorio praticamente piatto con molte valli fluviali e sedimenti che permettono ai terreni di essere molto fertili tanto da essere considerata un enorme granaio. Questo fatto è già di per sé importante soprattutto se si considera l’andamento in crescita della popolazione mondiale.
Tante materie prime sotto i territori del conflitto
Ma non c’è solo questo: i terreni ucraini nascondono nel sottosuolo le risorse fondamentali della vecchia industrializzazione, di quella futura e i minerali necessari per la transizione verde. Lo permette il fatto che l’Ucraina è un suolo antico. Qui sono presenti 117 dei 120 minerali e metalli più usati e circa 2/3 sembra si trovino nel Donbass e nei territori adiacenti.
Sotto il terreno del triangolo che ha come vertici Kharkiv, Poltava e Bakhmut si estende, tra l’altro, il territorio dei giacimenti di gas e petrolio del paese dei girasoli. Lo Yuzivska gas field, uno dei più larghi, dalla capacità di 70,8 trilioni di piedi cubi di gas, è in piena zona di guerra.
Le riserve ucraine di litio sono le più grandi d’Europa
Nella fascia costiera tra Zaporizia e Donetsk, sotto 300 metri di terra fertile, sono presenti i giacimenti di litio più grandi d’Europa. Rappresenterebbero ben il 10 % del mercato mondiale inserendo una Ucraina europea nelle forniture necessarie per la decarbonizzazione che ad oggi sono per il 90% garantite dalla Cina e che al momento sembrano estromettere dal mercato la Russia o l’Europa.
Ben due miliardi di auto elettriche entro 2040 avranno bisogno anche di quel litio per le proprie batterie. Si aggiungano inoltre quelle per l’eolico e il solare, senza dimenticare tutto il resto dei dispositivi elettronici, computers e cellulari. C’è già in Occidente chi ha definito la guerra in Ucraina come la prima per questo minerale superando in importanza persino quelle combattute per il petrolio e per il gas.
Donbass e Taiwan territori contesi sul futuro dello sviluppo
Esistono due pericolosi punti caldi nel mondo di oggi ed entrambi sono rivolti alle società del futuro ma con uno sguardo rivolto al passato: il Donbass e Taiwan. Il primo per miniere e terre fertili, il secondo per posizione strategica e tecnologie. Ma, se qualcuno volesse chiedersi perché a Taiwan non è ancora scoppiato un conflitto mentre nel Donbass sì: l’unica risposta è che le tecnologie sono esportabili, i cervelli possono muoversi: le materie prime, invece, no.
Se qualcuno volesse chiedersi perché il Donbass è così importante, quindi, si può attendere la risposta dalle società del futuro, perché parte del loro controllo, o la loro stessa esistenza, passa da questa guerra. Se poi qualcuno volesse ulteriormente chiedersi chi vincerà: l’aspettativa più importante è che possa tornare a vincere in primis il senso di umanità.
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