Lo avevano annunciato qualche mese fa da una Tokio concentrata e speranzosa.
Oggi la notizia diventa ufficiale: Kirobo, il primo robot umanoide parlante, è stato lanciato nello spazio dalla base spaziale di Tanegashima in Giappone e raggiungerà nei prossimi giorni la Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Obiettivo di Kirobo, il cui nome deriva dalla combinazione della parola giapponese Kibo, “speranza“, e la parola “robot“, interagire e supportare gli astronauti in missione nello spazio.

In particolare, il primo astronauta con cui quest’intelligenza artificiale dalle fattezze umane ispirate al manga, Astro Boy (in 34 centimetri),  avrà a che fare è il connazionale giapponese Koichi Wakata che raggiungerà la Iss nei prossimi mesi e che sarà a capo di un progetto costato circa 100 miliardi dollari a cui partecipano 15 nazioni.

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Il progetto Kirobo è parte di un esperimento che vedrà la prima conversazione uomo-robot nello spazio.
La speranza, ha detto Kirobo stesso in una conferenza stampa, “è che in futuro, tanti Kirobo possano essere in grado di tenere conversazioni, aiutando gli astronauti umani nello svolgimento delle loro attività nello spazio”. E parafrasando Neil Armstrong, ha aggiunto: “è un piccolo passo per me ma un grande passo per i robot”.

Al momento Kirobo è in grado solo di imitare, ma la sua prima missione nello spazio gli servirà per fare dell’esperienza, e se gli astronauti sapranno coinvolgerlo, dandogli le giuste istruzioni, l’androide sarà presto in grado di comunicare“, ha dichiarato Tomotaka Takahashi, esperto di robotica.
E comunque, nelle parole dell’ingegnere Fuminori Kataoka, creatore di Kirono “I robot possono essere di grande utilità, ma gli umani devono metterci cuore per poter comunicare con loro in modo naturale“.

Buon viaggio Astro Boy!

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